Il fondo più antico della biblioteca, costituito da preziosi manoscritti, proviene dalla libreria dell’umanista Guarnerio d’Artegna (1400 ca.-1466) che la donò alla fabbriceria della Chiesa di San Michele Arcangelo in San Daniele. L’inventario, non numerato, stilato proprio da Guarnerio nel 1461, è stato digitalizzato ed oggi consultabile sul sito della biblioteca.
La Guarneriana ha cominciato ad avere un proprio profilo grazie alla successiva donazione di manoscritti e volumi a stampa del 1736 con la morte di Giusto Fontanini, arcivescovo titolare di Ancira. Questo lascito riuscì almeno in parte a giungere da Roma a San Daniele e nel 1743 tutti i libri conservati dalla biblioteca furono finalmente collocati negli scaffali di una splendida libreria in noce – ancora oggi visibile – all’interno dell’antico Palazzo comunale. Nel 1759 il Consiglio d’Arengo nominò come bibliotecario l’abate Giovanni Domenico Coluta «coll’annuo onorario di ducati 20, e con l’obbligo di aprire la Biblioteca tre giorni per settimana, ed esser sempre pronto alle ricerche dei forestieri, eccettuati i tempi feriali dell’anno». Il bibliotecario compilò il primo catalogo per autori di tutte le opere stampate ed elencò, anche se non in maniera compiuta, ciò che si trovava nei codici guarneriani. Nello stesso anno alla biblioteca venne anche attribuito il nome ufficiale di «Guarneriana - Fontaniniana», ottenendo l’emanazione di un breve di scomunica dall’allora Papa Benedetto XIV per chiunque avesse sottratto uno dei suoi volumi. L'11 settembre del 1797 il commissario francese Gaspard Monge, su commissione di Napoleone stesso, si presentò in Guarneriana e requisì dieci tra i migliori manoscritti.
La pubblicazione dell’opera Notizie storiche della Biblioteca comunale di Sandaniele del Friuli del sacerdote Luigi Narducci del 1875 contribuì alla conoscenza del patrimonio, come dimostrano le visite alla biblioteca di illustri personaggi e il numero sempre crescente di lettere concernenti richieste di informazioni che iniziarono ad arrivare dalla fine del XIX sec.
Dopo la Prima guerra mondiale il direttore Paolo Beinat chiese all’amministrazione comunale di far rientrare a San Daniele almeno la parte più antica della biblioteca, ma gli fu risposto che «non si sapeva nulla, neanche il sito ov’era collocata». Il Ministero della pubblica istruzione invece fece sapere che si trovava ben custodito nei sotterranei della biblioteca di Lucca.
Dalla fine degli anni ’60 il miglioramento complessivo del servizio bibliotecario e la creazione della sezione moderna hanno portato la biblioteca ad essere non solo un istituto di conservazione, ma di pubblica lettura e di valorizzazione dell’eccezionale patrimonio bibliografico sandanielese.
Nel 1975 il Palazzo comunale venne restaurato, ed oggi la biblioteca può contare su un patrimonio di circa 60.000 volumi per la sezione moderna.
Letizia Vagli
Sito della Biblioteca: <http://www.guarneriana.it/>
Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-UD0075>
La Guarneriana: i tesori di un'antica biblioteca, a cura di Laura Casarsa, San Daniele del Friuli, Comune, 1988, p. 68, 79-81.