Mazzoni-Croce (1894-1909)

Fonte:
Benedetto Croce - Guido Mazzoni, Carteggio 1893-1942, a cura di Michele Monserrati, Firenze, Società editrice fiorentina, 2007.

«uno studente di qui, il sig. [Aurelio] Lancetta, nel lavorare sul Menzini avrebbe bisogno di vedere ciò che ne ha scritto certo signor G. Magrini, che pubblicò costà a Napoli nel 1885 una memoria su quel poeta. Dalla Biblioteca Nazionale rispondono che non l’hanno; non sembra probabile; ma forse si troverà altrove, o nelle biblioteche o da’ librai. Le sarò grato se cercherà aiutare il nostro studente: e se ci sarà spesa, naturalmente sarà a carico mio.»
(Guido Mazzoni, lettera a Benedetto Croce, [Firenze, 18 dicembre 1894], p. 14).
Il riferimento di Mazzoni è a: Giuseppe Magrini, Studio critico su Benedetto Menzini, Napoli, La Cava, 1885 (oggi conservato presso la Biblioteca nazionale di Napoli con la collocazione: Colagrosso 148).

«Le domando una notizia che forse non potrà procacciarmi se non al Suo ritorno a Firenze. Ma non c'è fretta.
Giulio Cesare Cortese, grande poeta in dialetto napoletano, si dice, in alcuni suoi scritti del 1608, "accademico della Crusca detto il Pastor Sebeto".
A me interesserebbe assai conoscere se in documenti, storie manoscritte o libro a stampa, serbati nell'Accad. della Crusca, si abbiano notizie del Cortese, il quale visse alcun tempo a Firenze, nei primi anni, credo, del secolo XVII. Vorrei anche sapere se il Pastor Sebeto era il nome che prese come accademico della Crusca. Immagino che debbano esservi registri di accademici o biografie di essi»
(Benedetto Croce, lettera a Guido Mazzoni, Napoli 1° novembre 1909, p. 91-92).

«Tornato ieri a Firenze ho fatto subito la ricerca. Giulio Cesare Cortese non apparisce tra gli accademici della Crusca. Ciò non può bastare a dire che non fu, perché il vecchio archivio dell'Accademia andò pur troppo in parte disperso, nella soppressione che dell'Accademia fece Pietro Leopoldo. Ma non è probabile che fosse, perché qualche traccia se ne troverebbe. Nel Nuovo dizionario storico di Bassano (quello del Verci [***], ecc., del 1796) trovo che un Giulio Cortese napoletano del sec. XVI "pare che differisca da Giulio Cortese di cui abbiamo la Vajasseida, poema eroico, la Rosa favolosa, e altri poemi napoletani impressi dal 1628 in poi". Pastor Sebeto non potrebbe in nessun caso essere il titolo di lui nella Crusca».
(Guido Mazzoni, lettera a Benedetto Croce, [Firenze] 6 novembre 1909, p. 92-93).

Relazioni