- Fonte:
- Roma 1944-45: una stagione di speranze, Milano, Angeli, 2005.
«Le mie letture politiche nei mesi della occupazione [tedesca di Roma] furono scarse, scadenti e deludenti. Erano generalmente libri fascisti sul comunismo o sugli Usa, dai quali era difficile estrarre quel che mi sarebbe dovuto interessare. Mi capitò fra le mani, non so come, credo fosse addirittura preso in prestito in una biblioteca circolante di vicolo Doria, una raccolta di scritti di Lenin, resistita ai setacci della censura fascista. Ma erano scritti del tipo militante e d'occasione con dirimpettai polemici a me totalmente sconosciuti: non ci capii nulla e mi delusero profondamente. Il senso di un rapporto fresco con un mondo popolare che mancava alla mia esperienza me lo diedero le opere giovanili di Vasco Pratolini.»
(Luciano Cafagna, Testimonianza sul dopoguerra romano, in: Roma 1944-45: una stagione di speranze, Milano, Angeli, 2005, p. 69-72: 70. La testimonianza fu presentata al convegno tenuto nel 2004 e il libro ricordato dovrebbe essere Nicola Lenin, Pagine scelte, a cura di A. Leonetti, Milano, Facchi, [1921], presente nella Biblioteca circolante de "L'Italia che scrive").