Menghini (1901)

Fonte:
Mario Menghini, Il Carducci a Roma, «Rivista d'Italia», 4, vol. 2, n. 5 (maggio 1901), p. 126-136.

«Il Chiarini, nel suo recente volume sul Carducci ha offerto notizie sul genere di vita che il poeta conduce a Bologna. [...] A Roma cambia notevolmente d'abitudini. Si alza verso le otto se è d'inverno, verso le sette se d'estate [...], e quindi esce per andare al Senato, da quando è senatore. Gli anni avanti era solito rintanarsi nella Biblioteca Casanatense, dove il fedele [Edoardo] Alvisi teneva a sua disposizione una stanzetta per studiare. Ad ogni modo, anche in Senato il luogo prediletto dal Carducci è pur sempre la biblioteca. Colà, curvo sul tavolino, legge, prende appunti, corregge prove di stampa, scrive lettere: insomma è sempre alle sue occupazioni preferite. Conosce pochissimi senatori, coi quali si ferma di rado a discorrere, se si eccettui il senatore [Giovanni] Mariotti, che, messosi alle coste del Carducci a tempo del centenario leopardiano, non gli diede piú pace, finché non ottenne da lui: l'accettazione della presidenza della commissione per le onoranze al poeta recanatese, la promessa d'un discorso a Recanati, l'altra di sorvegliare la stampa dello Zibaldone, tutto, insomma, ciò ch'egli volle. Ma il cannone di mezzogiorno toglie il Carducci dai suoi studî; egli vuole andare a mangiare e attende con impazienza il nostro giungere.»

(M. [Mario] Menghini, Il Carducci a Roma, «Rivista d'Italia», 4, vol. 2, n. 5 (maggio 1901), p. 126-136: 130-131. Alvisi diresse la Casanatense dal 1886 al 1893; Carducci fu nominato senatore nel dicembre 1890).

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