- Fonte:
- Enrico Falqui, Elio Vittorini, «La fiera letteraria», 3, n. 24 (12 giu. 1927), p. 2.
«Da quel poco che è dato leggerne, può sembrare che il Vittorini abbia meditato a lungo i romanzetti satirici del Voltaire. Senonché, avendo i libri che possedeva, in gran prevalenza di moderni autori francesi, finito, mesi addietro, col procurargli noia e disgusto, pensò di liberarsene e oggimai trascorre le sue giornate nella Biblioteca Arcivescovile, rapito dietro le grazie dell'elegantissima prosa magalottiana».
(Enrico Falqui, Elio Vittorini, «La fiera letteraria», 3, n. 24 (12 giu. 1927), p. 2.)