Cecchi (1919)

Fonte:
Emilio Cecchi, Ricordi crociani, Milano-Napoli, Ricciardi, 1965.

«Quando conobbi il Croce, pochi anni dopo la prima edizione dell'Estetica, egli non era famoso come ora che gli hanno confermato la fama anche a forza di vitupèri. Fu in quella sala della Biblioteca Filosofica di Firenze, che spiritualmente parlando ne ha viste di tutti i colori. Aspettavo un pomeriggio di essergli presentato, con un turbamento per nulla diminuito dal ricordo di qualche espressione bonaria ch'egli aveva avuto per un mio lavoro. Farò ridere i miei fratellini minori a parlare in quest'ordine di sentimenti? [...] L'adolescente che non ha mai sospirato il napoleonico: «Caporale son contento di voi» io lo chiamo sepolcro imbiancato, almeno da quanto l'altro che non rubò mai un sigaro dalla tasca paterna.»

(Emilio Cecchi, Benedetto Croce, (Gli uomini dell'Italia odierna), «Rivista d'Italia», 22, n. 8, 31 agosto 1919, p. 504-506: 504. Ripubblicato in Emilio Cecchi, Ricordi crociani, Milano-Napoli, Ricciardi, 1965, p. 42-47: 42-43).

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