- Fonte:
- Giovanni Pascoli, Lettere agli amici lucchesi, a cura di Felice Del Beccaro, Firenze, Le Monnier, 1960.
«Io avrò bisogno, nelle prossime vacanze autunnali, di molto aiuto suo per i miei studi. Ora vorrei la Notte di Dante (cosí mi pare intitolata) del Marchetti, che m'inebbriò nella mia giovinezza urbinate e che mi occorre ora per un poemetto. La troverà in Antologie vecchie, se non nelle opere del Marchetti. Volevo metterla nel Limitare, ma me ne dimenticai.»
(Giovanni Pascoli, lettera a Gabriele Briganti, [Barga] 1° aprile 1902, in Lettere agli amici lucchesi, p. 349. L'edizione comprende solo una scelta delle lettere a Briganti conservate).
«Caro Gabriele, sto per tornare a darle noia. E comincio subito. Avrò bisogno subito delle seguenti opere:
Evangelia apocrypha per Tischendorf. Lipsia 1853.
Fabricius – Codices apocryphi Novi Testamenti.
Birch – Auctarium.
Mansi. Miscellanea del Baluzo, Lucca, 1764.
Sono, almeno alcuni, nella sua biblioteca. Se non c'è il primo, vorrei che il cav. uff. Boselli (che saluterà) me lo facesse intanto venire; in modo che il 27 prossimo potessi farci alcuni brevi riscontri e studi su.
[...]
Mi saluti caramente il signor Antonio [Valgimigli], che apporrà, nel caso, la firma per me.»
(Pascoli, lettera a Briganti, Messina 22 giugno 1902, ivi, p. 350).
«Tra l'altro ho bisogno di disegni, costumi, didascalie per un libretto che ho compiuto; e mi ci vuol la biblioteca e... Alfredo Caselli».
(Pascoli, lettera a Alfredo Caselli, Castelvecchio di Barga 1° agosto 1902, in Lettere ad Alfredo Caselli (1898-1910), edizione integrale a cura di Felice Del Beccaro, [Milano], Mondadori, 1968, p. 366-367. Il volume delle Lettere agli amici lucchesi ne comprende solo una scelta).
«E se vengo [a Lucca], vengo in un giorno di lavoro, non di festa, perché devo prender molti appunti e molte misure in biblioteca. E Gabriele? Anche di lui aspetto notizie a gloria!»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Castelvecchio di Barga 12 agosto 1902], ivi, p. 373).
«Per venire, ho bisogno di sapere che Gabriele non è impedito da ragioni familiari di venire in biblioteca ed assistermi e fare qualche ricerca per me. [...]
Io, vedi, per venir da te, ho bisogno d'aver finiti certi lavori e d'aver certe notizie, come quella di Gabriele.»
(Pascoli, lettera a Caselli, [Castelvecchio] 13 agosto 1902, ivi, p. 374).
«E dí a Gabriele che ho bisogno urgente dei comenti danteschi di Piero e di Jacopo di Dante, e del Boccaccio.»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Castelvecchio di Barga 15 novembre 1902], ivi, p. 417).
«Non è mica il comm. quell'edizione di Gabriele! Pur glie ne sono gratissimo; perché è bello e utile libro.»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Barga 26 novembre 1902], ivi, p. 421).
«Dí a Gabriele, dei libri plautini.»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Lucca 4 gennaio 1903], ivi, p. 441).
«Caro Gabrielino, tante cose a Giovannino che dica al suo babbino, che all'altro Giovannino bisogna un libriccino (Studi sulla letteratura latina arcaica di Enrico Cocchia, Napoli, Pierro) subito subito subito.
Tanto che sarebbe bene me lo facesse comprar sull'istante a mie spese. Così se trova – qualche altra cosa di Plautino, lo mandi a Giovannino».
(Pascoli, cartolina a Briganti, [Castelvecchio di Barga 12 gennaio 1903], in Lettere agli amici lucchesi, p. 352).
«Caro Gabriele, dica a Dantino Gabrielino Giovannino che dica al suo babbo:
«Grazie di tante piante che quasi tutte hanno tenuto [...].
Ora quel Giovanni a cui mandasti tanta bella roba ha bisogno urgente parte per la sua prolusione parte per certi suoi lavori poetici, delle seguenti notizie e opere,
1. Vorrebbe la vita di Paolo Uccello nel Vasari, o qualche opera che ne trattasse di proposito. Specialmente vorrebbe sapere i nomi degli uccelli quali esso li chiamava a' suoi tempi. Si può?
2. Vorrebbe l'opera di Carlo Pascal intitolata: Fatti e leggende di Roma antica. Firenze, Le Monnier 1903.
E quel Giovanni protesta che di qui a poco passando per Lucca pagherà e questo e altri suoi debiti librari. [...]».»
(Pascoli, lettera a Briganti, [Castelvecchio] 14 aprile 1903, ivi, p. 353-354).
«Parlane a Gabriele, dal quale aspetto a gloria due libri ultranecessari.»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Castelvecchio di Barga] 18 aprile 1903, in Lettere ad Alfredo Caselli, p. 483).
«Sono in pensiero per la mancanza di notizie di Gabriele Briganti dal quale aspetto due libri a me ora ultra necessari, e il quale mi ha scritto d'essere stato malato. Come sta ora?»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Castelvecchio di Barga 30 aprile 1903], ivi, p. 488).
«Caro Alfredo, se vedi Gabriele digli che il Vasari l'ho avuto d'altra parte e non mi bisogna piú. Ma il resto?»
(Pascoli, cartolina a Caselli, [Barga 4 maggio 1903], ivi, p. 490).
«Avrò bisogno di libri. Avvisa intanto Gabriele II.»
(Pascoli, lettera a Caselli, [Castelvecchio] 12 settembre 1903, ivi, p. 521).
«Da Gabriele ho bisogno dei frammenti di Empedocle (ci deve essere un volume di Didot che li comprende tra altri o filosofi o poeti) e d'altro.»
(Pascoli, lettera a Caselli, [Castelvecchio di Barga 14 ottobre 1903], ivi, p. 532).