Croce-Antoni (1942-1943)

Fonte:
Benedetto Croce - Carlo Antoni, Carteggio Croce-Antoni, a cura di Marcello Mustè; introduzione di Gennaro Sasso, Bologna, Il mulino, 1996.

«Carissimo prof. Antoni,
[...] Ho bisogno di due favori da Lei:
1) Dove il Goethe ha parlato della Hija del aire, o dramma di Semiramide, del Calderón? Nelle conv. con Eckermann, parla più volte del Calderón, ma non di quel dramma. È in qualche scritto di cui ora non mi ricordo o in qualche altra conversazione. Cerchi d'illuminarmi.
2) Desidererei sapere se hanno nella Biblioteca [dell'Istituto italiano di studi germanici] tutte le opere del Rilke. Ce ne sono alcune che io non posseggo, e che non m'è riuscito di acquistare. Nel caso, pei volumi che mi mancano farei capo a Lei per averli in prestito.»
(Benedetto Croce, lettera a Carlo Antoni, [Napoli] 7 novembre 1942, p. 55)

«Eccellenza,
In una lettera a C. F. Zelter del 6 febbr. 1827 (Wer[ke] ed. Weimar, vol. 42, pag. 44) Goethe dice: Die Tochter der Luft ist ein grandioses Werk! Wie halten Sie's denn in Berlin? Denn im Original ist die Absicht dass Semiramis und Ninus von Einer Schauspielerin gespielt werden. Hat man das verändert, so ist der blaue Duft von der Pflaume abgewischt. Übrigens ist auf so eine Person wie Madame Stich, an deren Persönlichkeit und Talent man nichts auszusetzen wüsste, in diesen und in mehreren spanischen Stücken ausdrücklich gerechnet.
È questo il passo che Ella cercava? La prego di dirmelo, perché, avendolo per caso trovato subito, non ho affatto esaurito la possibilità di ricerche ulteriori.
Le accludo un elenco delle opere di Rilke, che possediamo. Naturalmente sono a disposizione Sua.»
(Carlo Antoni, lettera a Benedetto Croce, Roma 10 novembre 1942, p. 56)

«Gentilissimo amico,
La notizia inviatami sul Goethe è proprio quella che desideravo. Grazie dunque. Io ho cercato invano finora presso amici e presso librai i voll. del Rilke che non posseggo. Potrebbe Lei pregare il Gabetti di mandarmi in prestito i due voll. degli Ausgewählte Werke e delle Elegie di Duino? Io li riterrei alcuni giorni per leggerli e trarne qualche appunto, e glieli restituirei raccomandati come prego lui di mandarmeli.»
(Benedetto Croce, lettera a Carlo Antoni, [Napoli] 12 novembre 1942, p. 58)

«Eccellenza,
Le ho fatto spedire oggi gli Ausgewählte Werke di Rilke, che contengono anche le Duinenser Elegien. Ella li può tenere a Suo agio.»
(Carlo Antoni, lettera a Benedetto Croce, Roma 16 novembre 1942, p. 58)

«Gentile amico,
Ho terminato da qualche tempo di servirmi dei due volumi di Rilke, ma li ritengo ancora un po' perché le mie figliuole si sono messe a leggere quel poeta, sul quale nell'articolo che ho scritto ho dovuto fare alcune riserve.
Ora ricorro a Lei per alcune notizie che di qui mi è difficile cercare. Ho preparato una traduzione e un commento dell’Apologie des Teufels di J. B. Ehrard [Johann Benjamin Erhard, Apologia del diavolo: 1795, traduzione dal tedesco con una nota critica di Benedetto Croce, Bari, Laterza, 1943], sulla quale conosco il libro che scrisse anni addietro il prof. Ad. Ravà [Adolfo Ravà, Filosofia del diavolo, «Rassegna Moderna», 1, fasc. 2 (1921), p. 159-170], e conosco un cenno che ne fa il Léon nel suo libro sul Fichte [Xavier Leon, Fichte et son temps, Paris, Armand Colin, 1922, vol. 1, p. 484-485]. Ma desidererei sapere se alcuno in Germania ha mai pensato a ristamparla dopo la prima stampa del 1795, e se qualcosa sia stato scritto sull'opera e sull'autore. Se Lei che dispone della biblioteca germanica, può mettermi insieme alcuni appunti da giovarmi per una breve avvertenza da premettere, mi farà cosa grata.»
(Benedetto Croce, lettera a Carlo Antoni, Sorrento 25 gennaio 1943, p. 59)

«Eccellenza,
[...] L'amico, che mi ha prestato i volumi di Rilke, non soltanto non ha fretta alcuna di riaverli, ma anzi La prega di trattenerli fino al ritorno di condizioni normali: non vorrebbe infatti che fossero affidati alla posta, dato che oggi non si possono più fare delle spedizioni raccomandate. [...]
Di J. B. Ehrard della sua Apologie des Teufels ho trovato notizia soltanto nella Allgemeine Deutsche Biographie [Leipzig 1877], vol. VI, pagg. 200-201. Si tratta di una scheletrica notizia biografica con l’elenco delle opere. Se desidera, posso trascriverla. In detta notizia trovo queste notizie bibliografiche [...].
Non ho trovato altro. La Biblioteca dell'Istituto è però prevalentemente letteraria e poverissima di opere di filosofia, sicché non posso garantire che qualcosa non sia stato scritto su quest'autore.»
(Carlo Antoni, lettera a Benedetto Croce, Roma 2 febbraio 1943, p. 60-61)

Relazioni