- Nome
- Primo Levi
- Data di nascita
- 31/07/1919
- Data di morte
- 11/04/1987
Nacque a Torino il 31 luglio 1919. Dopo aver frequentato il Ginnasio-Liceo D’Azeglio, si iscrisse alla facoltà di scienze a Torino nel 1937, laureandosi nel luglio 1941 in chimica con una tesi intitolata L’inversione di Walden, relatore il professore Giacomo Ponzio; frequentò in questi anni la Biblioteca di chimica “Giacomo Ponzio” dell’università. Dal dicembre 1941 al giugno dell’anno successivo lavorò in una cava di amianto a Lanzo, poi si trasferì a Milano, presso la Wander. Immpegnato nella lotta partigiana, fu arrestato il 13 dicembre 1943 e deportato prima a Fossoli e poi ad Auschwitz. Ritornò a Torino nell’ottobre del 1945.
Per un anno lavorò presso la fabbrica di vernici Duco-Montecatini e sul finire del 1947 passò alla Siva come chimico, divenendone direttore in pochi anni. Nel 1956 - dopo una prima stampa per De Silva nel 1947 - uscì Se questo è un uomo presso Einaudi, riscuotendo grande successo. Nel 1963 vide la luce La tregua, che vinse la prima edizione del Premio Campiello, quattro anni più tardi Storie naturali. Motivi lavorativi portarono Levi in Inghilterra, Germania e Unione Sovietica, finché nel 1975, andò in pensione; nello stesso anno uscì Il sistema periodico. Continuò a scrivere per tutti gli anni Ottanta riscuotendo successo a livello nazionale e internazionale: nel 1985 raccolse nel volume L’altrui mestiere gli scritti apparsi su «La Stampa». L’anno seguente pubblicò I sommersi e i salvati e incontrò Philip Roth prima a Londra, poi a Torino, dove morì l’11 aprile 1987.
Le carte dello scrittore si conservano a Torino presso Il centro Internazionale di studi Primo Levi e la Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci ONLUS, a Roma presso la Biblioteca nazionale centrale.
Giulia Di Perna
Simona Foà, Levi, Primo, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 64, 2005.