- Fonte:
- Eugenio Garin, Una collaborazione lunga una vita, «Belfagor», 54 (1999), n. 6, p. 731-734.
«Non erano, per l'Italia, anni sereni. Le ripercussioni politiche, nella scuola, si sentivano non poco. Le lezioni di filosofia erano spesso già trasparenti nella scelta dei testi classici (della riforma Gentile) che poi si leggevano e si chiosavano. Le lezioni di storia parlavano da sole. Maria [Soro] incontrò subito non poca simpatia nel liceo medesimo in cui insegnavo io. La collega di filosofia dell'altra sezione non si adattava – come molti, soprattutto anziani – alla 'rivoluzionaria' riforma Gentile, per cui prendeva spesso lunghi congedi per motivi salute, e Maria la suppliva con molto successo. D'altra parte in città aveva preso subito a frequentare molto, anche per me, le eccellenti biblioteche pubbliche, per non dire della Biblioteca Filosofica a Palazzo Reale, col suo singolare fondatore e direttore, il dottor Amato Pojero, l'amico di Gentile e primo editore dell’Atto Puro, il bizzarro 'filosofo' noto dappertutto, sempre teso a cogliere una battuta e a fissarla per scritto. Da lui andavano tutti, nel solenne Palazzo, dai membri della Real Casa, quando venivano a Palermo, al Cardinale Arcivescovo in occasione degli scambi di visite per le grandi festività.».
(Eugenio Garin, Una collaborazione lunga una vita, p. 732. Garin sposò Maria Soro, con rito civile, il 17 luglio 1930).