- Fonte:
- Carlo Muscetta - Cesare Pavese, Caro Pavese tuo Muscetta, introduzione di Giulio Ferroni, note di Enzo Frustaci, Valverde, Il Girasole, 2007.
«Caro Pavese,
t’invio un saggio di traduzione del Tristan [sic] Shandy che uscirà nell’Universale Bompiani. La traduttrice, previa tua approvazione, potrebbe tradurre il Lorenzo Benoni? Nell’Universale verrebbe quattrocento pagine. E sarei incerto. Consultati con Einaudi per la mole. Forse si potrebbe pensare a un tutto Ruffini nei giganti. La stessa signorina ha tradotto un elisabettiano per Vittorini (Pantheon). Conclusione, se non il Ruffini, che cosa si potrebbe affidarle? Il giornale a Stella è stato affidato?
Potrebbe tradurre qualcosa da de Quincey o da Shervood [sic] Anderson? Di tutti e due possiede i testi.
Colgo l’occasione per dirti che se ci sarà bisogno di testi inglesi, non escluso il Gordon Pyne [sic], si può ricorrere agevolmente alla Nazionale di Roma, anche attraverso la Nazionale di Torino. Posso aiutarti anch’io nella “bisogna”!»
(Carlo Muscetta, lettera a Cesare Pavese, Roma 21 ottobre 1942, p. 19).
«Caro Muscetta,
Ricevo il Shandy e studierò il caso. Escluderei comunque il Benoni che mi sembra poco brillante. Il Giornale a Stella è liberissimo da parte nostra.
Certamente la N.N. potrebbe tradurre da De Quincey o da S. Anderson di cui ha i testi, ma quali ha?
Sappi che ho ricevuto il Pym dal Vieusseux e un giorno o l’altro lo studierò.»
(Pavese, lettera a Muscetta, Torino 24 ottobre 1942, p. 20).