Fondata nel 1816 dai soci dall’Accademia Labronica, fu resa pubblica nel 1840 e donata al Comune di Livorno nel 1852 con la condizione di lasciarne inalterato il nome, l’obbligo di accrescerne la raccolta e di garantire l’uso pubblico. Già nel 1914 Ersilio Michel ne parlava come di una fra le più ricche e importanti biblioteche comunali d’Italia.
La prima sede fu distrutta nel 1944 dai bombardamenti che colpirono la città, ma già due anni più tardi venne riaperta al pubblico in un locale provvisorio. Nel 1950 con una solenne cerimonia alla presenza di Guido Gonnella e Giovanni Gronchi, per volontà dell’Amministrazione Civica, fu inaugurata la nuova sede nel vasto parco di Villa Fabbricotti dove tutt’ora risiede. Agli inizi degli anni ’70 era aperta nei giorni feriali dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 20 e risultava essere molto frequentata, soprattutto al pomeriggio, da professori, studenti e cittadini di ogni classe sociale. La collezione inizialmente di carattere più umanistico, arricchita di materiale scientifico e tecnico nel dopoguerra, può vantare 52 volumi – anche con parti manoscritte – di Ugo Foscolo, acquistati a Londra dopo la morte della figlia del poeta.
Letizia Vagli
Sito della Biblioteca: <sdp.comune.livorno.it/opac/>
Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-LI0011>
Ersilio Michel, La Biblioteca Labronica, «Rassegna storica del Risorgimento», a. I, fasc. 4 (1914).
Annuario delle biblioteche italiane: parte II (G-M), alla compilazione dell'opera ha atteso il dott. Ettore Apollonj con la collaborazione del dott. Marcello Majoli, Roma, Palombi, 1971, p. 159-162.