- Fonte:
- Mario Roncetti, Appunti per la storia della Biblioteca Augusta nel secolo ventesimo, in: “The memory be green”, con la presentazione di Germano Marri, prefazione di Costanzo Tabarelli O.S.B., Perugia, Grafica Perugia, 1985.
«Il secondo dopoguerra, che vede l’istituzione presso la Biblioteca Augusta di un centro di lettura dell’USIS (primo esperimento a Perugia del metodo degli scaffali aperti, che tra l’altro consentì ad una generazione di lettori il primo impatto con i romanzi di Faulkner, di Steinbeck e di Hemingway) è contrassegnato anche dall’intimo collegamento che si stabilisce tra la Biblioteca e la chiesa suburbana di S. Bevignate, perfettamente in linea del resto, da un punto di vista architettonico, con la precedente esperienza di Montelabate. Solo che allora si trattò di una breve parentesi di pochi mesi: S. Bevignate invece significa per l’Augusta quasi vent’anni della sua storia.
La commissione di esperti incaricata di verificare la stabilità del Palazzo dei Priori, che specialmente nel versante di via della Gabbia dava qualche segno di cedimento, nell’intento di diminuire i carichi gravanti sulle strutture dell’edificio, oltre che ordinare l’alleggerimento delle volte della Galleria e lo svuotamento delle soffitte da tutti gli scarti e detriti che vi erano stati accumulati, dispose anche lo sgombero di buona parte delle raccolte librarie della Biblioteca, quelle appunto conservate nelle sale adiacenti alla parete occidentale del palazzo. Fu così che, nell’estate dell’autunno del 1950, tutto il fondo antico, tutti gli altri fondi chiusi e la raccolta delle miscellanee furono trasferiti nel deposito di fortuna allestito nella grande navata della chiesa templare, in condizioni ambientali abbastanza precarie. Provvisto di custodia notturna, detto materiale non fu tuttavia completamente sottratto all’uso pubblico, ma reso disponibile ai lettori mediante un servizio di prelevamento, effettuato con automezzi del Comune tre volte alla settimana, che prese il via nel mese di novembre dello stesso anno 1950. Il deposito di S. Bevignate rimarrà funzionante fino al novembre-dicembre 1968.»
(Mario Roncetti, Appunti per la storia della Biblioteca Augusta nel secolo ventesimo, p. 208-209).