- Fonte:
- Carlo Muscetta - Cesare Pavese, Caro Pavese tuo Muscetta, introduzione di Giulio Ferroni; note di Enzo Frustaci, Valverde, Il Girasole, 2007.
«Caro Pavese,
ho sistemato il caso Angelini: l’analisi della traduzione dei Vangeli [I Vangeli nella traduzione di Niccolò Tommaseo, a cura di Cesare Angelini, Torino, Einaudi, 1949] con qualche lieve ritocco l’ho posposta. Andrà in calce alla prefazione, corpo otto tondo; ma trattandosi di cosa diversa dalle solite note e non essendo il caso di mettere la solita pappolata biobibliografica, anche questa nota sarà firmata con le semplici iniziali del nostro amabile raffinato don Angelini.
Resta la faccenda del testo. Tutti così, questi preti troppo letterati, scansafatiche! [Ermenegildo] Pistelli non si diede pena di attenersi per la sua ristampa all’ultima edizione curata dal Tommaseo e uscita postuma nel 1873 (Ranieri Guasti, Prato) [I santi Evangeli, col comento che da scelti passi de' padri ne fa Tommaso d'Aquino [traduzione di N. Tommaseo], Prato, per Ranieri Guasti, 1873]. Ora noi non possiamo ripetere lo stesso scherzo da prete e uscircene con l’espediente non meno pretesco usato dall’Angelini (vedi prime righe della prefazione).
Conclusione: occorre fare eseguire un riscontro da un attento correttore con l’edizione sullodata, che tu cortesemente procurerai vuoi a Torino vuoi a Firenze (nelle rispettive Biblioteche Nazionali). Mi rincresce darti questa noia; ma solo a te devo darla. E Matteo, come ben sai dice di dare a Cesare quel che è di Cesare. Il caso di un Cesare prete non lo previde.»
(Carlo Muscetta, lettera a Cesare Pavese, Roma 7 novembre 1942, p. 23.)