«Inaugurai la mia nuova esistenza salendo le scale della Biblioteca Sainte-Geneviève. Sedetti nel settore riservato alle lettrici, dinanzi a un grande tavolo ricoperto, come quelli dell'Istituto Désir, di cerata nera, e mi tuffai ne La Comédie humaine o nei Mémoires d'un homme de qualité. Di fronte a me, all'ombra d'un grande cappello carico di uccelli, una matura signorina sfogliava vecchi tomi del «Journal offìciel»; parlava tra sé e rideva. A quell'epoca, l'ingresso alla sala era libero; vi si rifugiavano una quantità di maniaci e di semibarboni; parlavano da soli, canticchiavano, sgranocchiavano vecchie croste di pane; ce n'era uno che passeggiava in lungo e in largo, con in testa un cappello di carta. Mi sentivo lontanissima dalla sala di studio dell'Istituto: finalmente mi ero gettata nella mischia umana! «Ci siamo: eccomi studentessa!» mi dicevo gioiosamente. Portavo un vestito scozzese di cui avevo cucito io stessa gli orli, ma nuovo, e tagliato sulla mia misura; compulsando i cataloghi, andando, venendo, affaccendandomi, mi sembrava dovessi far bella figura.»
(Simone de Beauvoir, Memorie d'una ragazza perbene)
Sito della Biblioteca: <https://www.bsg.univ-paris3.fr/iguana/www.main.cls>