Città di qui
Laboratorio di scrittura collettiva e costruzione del teatrino di carta condotto da Fernanda Pessolano
Animazione con performance musicale a cura di Fernanda Pessolano e Michele Baronio
Hanno partecipato
Istituto Comprensivo Elisa Scala di Roma
Alunni delle classi 5A e 5B, Insegnanti: Calzetta Romina, Nicolai Giuseppina, Ronzani Caterina, Brescancin Paola, Rossi Simonetta e Puzio Valeria
Aprile - maggio 2018 - Biblioteca Collina della Pace
Ognuno porta nello zaino una storia, la storia della famiglia, la storia di luoghi, la storia di gesti e abitudini, la storia di piccoli vissuti, la storia di uno sguardo.
Racconto e canzoni
The band rap
PARTIRE E ARRIVARE
Viaggio tra partire e arrivare
Tra stare e andare
Né di qua né di là
È un viaggio che si farà
In un tempo che verrà
Tra sogni e realtà
È un tempo che va
Cammino e cammino
Con passo piccolino
C’era una volta una banda di musicisti che percorreva ogni giorno tutta la città suonando. La banda era nata nel 2001, erano tutti musicisti esperti di musica classica ma appassionati di musica rap e suonavano per strada camminando e vagabondando nella città.
STRADE
Sono sempre almeno due
Non so quante son le tue
Quale prenderò?
Ora aiutami a pensare
Se la seguo
vado dove?
Sceglierà il mio cuore!
Strada in su, strada in giù
scegli quale, scegli tu.
Sono troppe da contare
Con le ruote ci posso arrivare
é un labirinto da attraversare
Strade vecchie, strade nuove
non so come, non so dove
non so mai quale imboccare
senza di loro non so andare
Strada su, strada giù
Scegli tu.
Sono troppe da contare
Aiutami a pensare
strade vecchie strade nuove
vado dove?
Non so quale imboccare
Strade in su, strade in giù
Scegli tu.
La mia strada piccolina
è sulla prenestina
e non so dove arriva.
Sono sempre almeno due
Non so quante son le tue
Non so mai quale imboccare
scegli tu quale!
CITTÀ
Città di qui, città di altrove
vedo gente in ogni dove.
Facce distrutte e facce attente
sono uguali per la gente
Città che aspetti e non vedi l’ora
io aspetto ancora.
Città di lingue
città di cibi
c’è sempre un gusto
E tu lo mangerai
se lo provi
non smetti mai
Città di qui, città di altrove
Città di gente in ogni dove
Città di lingue
città di ali
Luoghi che immagini
nel mondo,
Città di lingue
Città di cibi
C’è un gusto in ogni città
Io aspetto quà
Preferivano vivere in strada, senza una casa e dormivano negli spazi nascosti della città, vivendo con le offerte dei passanti e guardavano le stelle.
STELLE
Stelle di viaggio
Stelle per caso
Luci stellari senza meta
Stelle dei giochi stelle incantate
Piccole luci disordinate
Guardare è un piacere
E a prima vista sembrate lanterne
Sotto il cielo stellato
La musica si ascolta
Forse anche un bacio è già apprezzato
Ed ogni volta che vado a letto
Sogno le stelle chiamare
Un giorno il signore Tomassini andando a fare la spesa senti la banda suonare e capì che erano veri musicisti. Allora cerco di fare amicizia e di proporsi come direttore d’orchestra. I giorni seguenti si incontrarono nella piazza principale del paese e provando a suonare insieme.
Allora con trombe, tromboni, contrabassi, viole e violini si avviarono in campagna nella casa della moglie di Tomassini. I musicisti allegramente salirono sul tetto di paglia, si sdraiarono a terra, chi mangia chi dormiva, chi parlava di famiglia.
RAP DELLA FAMIGLIA
Più è il mondo
Più mi ritrovo ovunque la mia famiglia
La lunga via cresce ogni giorno
e assomiglia al giro del mondo
Lo sguardo è quello di ogni donna
Posso incontrarla in ogni persona
Sono mia mamma e mia nonna.
E posso sempre incontrare
mio fratello e mio padre
Ci sono tutti in questa famiglia
Famiglia larga, famiglia mia
Non mi interessa la mia stanza
Mi interessa la mia famiglia
Ed ogni volta che vado via
Mi viene la malinconia
La signora Graziella, moglie del signor Tomassini, appassionata di musica lirica e classica, allora invitò il marito e la sua banda musicale a suonare per lei. Per la gran soirée indossò un abito lungo luccicante, una pelliccia, gioielli di bigiotteria e una piume nei capelli.
BENVENUTO
Benvenuti il gatto dice
Welcome, Mirdita, Bine at ajuns, Bechenuto da intergare
Miei ospiti inaspettati
tra tante case avete scelto questa.
Se questo posto vi è piaciuto
qui sarete sempre i benvenuti!
Questa casa è aperta a tutti.
Welcome il gatto dice
Benvenuto, Mirdita, Bine at ajuns, Bechenuto
A casa sto bene e sicuro.
Protetto dal caldo e dal freddo
tra un rete di amore e affetto
abbracci e carezze
A casa ci sono amici e parenti
c’è festa e allegria.
Welcome il gatto dice
Benvenuto, Mirdita, Bine at ajuns, Bechenuto
A casa c’è il divano per parlare
il tavolo con i fiori per ridere
e il cibo da offrire
È un albero
uno spazio che conosco
un donodolo per cullare
Welcome il gatto dice
Benvenuto, Mirdita, Bine at ajuns, Bechenuto
Un due e tre iniziarono a suonare. Ma ascoltate le prime note la signara Graziella disse che quella non era la musica per le sue orecchie: “Non so Beethoven o Verdi, ma volgare musica rap di J –AX”.
Il maestro Tomassini volle comunque la paga per i suoi musicisti e disse: “Ci devi pagare lo stesso”.
La moglie rispose: “Sai come ti pago? Lasciandoti vedovo””.
E mettendo su una scena da opera lirica fece finta di buttarsi dalla finestra del secondo piano.
NELLA CASA DEI MORTI
Nella casa dei morti
non serve la voce,
una sedia.
Preferiscono il vento
alle finestre sprangate
odiano il chiuso
e lasciano aperte le porte di casa
Nella casa dei morti
la ghiaia sotto i piedi
scricchiola piano
le mani accendono piccoli lumi
per accarezzarli quando fa buio
Morale: Ognuno sceglie con il proprio gusto.