Il rapporto con la natura
print this pageA partire dalla passione di Cosimo il Vecchio, e man mano che la famiglia costruisce e amplia le proprie residenze extraurbane, vengono codificati i caratteri dei giardini, spazi chiusi, con ruolo estetico e produttivo e autosufficienti. Gli elementi caratterizzanti vengono tramandati nel tempo: il muro a segnare il perimetro di confine, le aiuole geometriche bordate da siepi, l’asse centrale con fontana, le conserve d’acqua, le ragnaie, i padiglioni di verzura, i pergolati, l’orto, l’inserimento della statuaria antica.
I Medici ricercano la vita all’aria aperta e la contemplazione della natura mediante la creazione di luoghi in cui uomo e elementi naturali convivono in un rapporto continuo e gerarchico.
Anche nel resto dei palazzi nobiliari italiani e europei si teneva conto delle le sistemazioni dei giardini medicei tanto che le soluzioni formali non potevano fare a meno degli impianti idraulici sperimentati per la prima volta in Toscana.
Il rapporto architettura - giardino diviene inscindibile; nella Villa di Castello Cosimo I compie un ultreriore passo nella percezione dello spazio aperto: decide infatti di realizzare un’ immensa allegoria del proprio potere politico. Assegnando a Niccolò Tribolo il compito di rimodellare la collina alle spalle della villa, il giardino di Castello con le sue geometrie, la sua grotta e le fontane diviene la rappresentazione del rapporto tra Cosimo e il Granducato paragonandolo, in modo potente, al dominio dell’uomo sulla natura.
Anche l’amore per la botanica è costante in tutte le generazioni della famiglia Medici. Il cardinale Giovancarlo tra il 1640 e il 1652 si dedica ad arricchire il proprio giardino con ogni sorta di piante e di fiori e non meno interessato è Cosimo III che, nel giardino di Castello, inaugura la coltivazione del Geslomino di Goa e incrementa anche l’eccezionale collezione di agrumi che ancora oggi vi viene coltivata. Gli agrumi, coltivati a terra in spalliere e boschetti, ma soprattutto in vasi di terracotta costituiscono una costante dei giardini granducali; esposti all’esterno nella bella stagione, in inverno vengono protette da stuoie o, quelle in vaso, ricoverate nelle limonaie ai lati del giardino.