Scorzon Amos

1885-?

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Amos Scorzon, Carlo I°: Per l'anima della forca, ottobre 1918
Amos Scorzon, Carlo I°: Per l'anima della forca, ottobre 1918

Amos Scorzon nasce a Venezia nel 1885 ma la sua formazione artistica e culturale si svolge principalmente a Roma dove si trasferisce prestissimo. È proprio all’interno dell’ambiente romano che Scorzon inizia la sua attività artistica come decoratore e illustratore. Dal 1915 Amos Scorzon prende parte a tutte le più importanti mostre d’arte che periodicamente si tenevano nella penisola: troviamo il suo nome tra i partecipanti delle esposizioni d’Arte di Napoli, di Roma, di Venezia. A Rimini ottiene un importante riconoscimento ossia il premio speciale del Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel 1918 partecipa ad una mostra organizzata dal Ministero della  Propaganda in cui espone una serie di caricature e tavole eseguite durante l’arco della prima guerra mondiale – tavole che oggi sono oggetto della presente esposizione. Nascono così tutti quei fogli illustrati o giornali da campo dai titolo espliciti. “La trincea”, “La Ghirba”, la Tradotta”, fogli abbondantemente illustrati da tavole e vignette satiriche. Nello stesso anno realizza anche una serie di bozzetti e disegni per la Croce Rossa Italiana.

Nelle tavole di Amos Scorzon sembra sopravvivere la lunga tradizione della caricatura politica ottocentesca ma fortemente virata verso l’accoglienza di nuovi stimoli provenienti dalle contemporanee arti figurative. Gli espedienti sono quelli consueti per cui si ricorre spesso alla contaminazione tra umano e animale, i nemici – i cattivi – assumono sembianze demoniache, i buoni – gli alleati – sono forti e saldi. Le tavole di Scorzon sono quindi vera e propria cronaca in diretta. Questa esigenza di commentare i fatti storici contemporanei spesso trovò una eco insospettata  anche in tutta una serie di calendari che vennero realizzati oltreoceano da e per una serie di emigranti italiani che proprio negli Stati Uniti avevano trovato loro seconda patria, ma non per questo era venuto meno il loro legame con la terra d’origine. Le tavole di Scorzon poi, rientrano in tutta quella  più generale produzione “popolare” ampiamente diffusa a partire dagli inizi del ‘900.

Le esposizioni del 1918 contribuiscono a dare al suo lavoro un insospettato risalto: a partire da questo anno iniziano tutta una serie di attività espositive in Italia e all’Estero: a Parigi, Lipsia, Lugano, Utrecht, Vienna, Budapest, Salonicco, San Paolo, New York. Nel 1934 l’artista vince la medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Bruxelles, mentre in quella di Parigi del 1926 ottiene la medaglia d’argento. Alla fine degli anni ’30 la sua produzione si apparta un po’ dalla produzione retorica del regime fascista; la sua ultima produzione, nel secondo dopoguerra lo vede consacrato a scene più introspettive e paesaggistiche.

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