Il Consiglio Comunale e la guerra

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IL CONSIGLIO COMUNALE DI VIADANA DI FRONTE ALLA GUERRA

Il 7 giugno 1915 la seduta del Consiglio Comunale si apriva con le “Dichiarazioni del Sindaco sul momento attuale”.  Il sindaco socialista Eligio Ponchiroli, che era stato eletto il 2 agosto 1914 e sarebbe rimasto in carica fino al 4 aprile 1920, pronunciava le seguenti parole:

“[…] Io ero un fervente neutralista, per quell’avversione innata contro la guerra che ogni uomo di cuore sente. Ma ponderate le varie ragioni che furono ampiamente discusse sui giornali, e dopo il poderoso e franco discorso del primo nostro ministro [Antonio Salandra]  mi sono convinto che era una necessità ineluttabile per l’Italia entrare nel conflitto europeo, non tanto per le aspirazioni nostre nazionali, quanto per debellare la prepotenza ed il militarismo teutonico, che cercano di soffocare ogni libertà e sentimento di giustizia […]     

Auguro che questa guerra sia brevissima, e che i soldati tornino alle loro case, e siano ridati al lavoro fecondo delle officine e dei campi.”

Nel corso degli anni della guerra vennero richiamati alle armi fino a 12 consiglieri contemporaneamente, dei 30 effettivi.

Questi i nomi dei consiglieri mobilitati: 

Arisi Abelardo, Azzolini Gino, Bosoni per. Guglielmo, Defendi Dante, Gelati Francesco (morto per cause di guerra), Ghidini Luigi, Gradella Nicola, Pezzali Gioachino, Poletti Giovanni, Porzani Edgardo, Prosperi Elia, Solci Tomaso. A cui si aggiunse Zangelmi Ferruccio, ragioniere comunale.