EMOZIONI E LETTERATURA
print this pageNella mostra è presente una sezione multimediale relativa a Emozioni e letteratura:
Progetto Lirica Europea
Allo scopo di permettere indagini comparative sull’espressione delle emozioni nella poesia europea il progetto “Lirica Europea” coordinato da Roberto Antonelli dell’Università “Sapienza” di Roma si è proposto di integrare e potenziare in un’unica banca-dati i diversi corpora della lirica medievale (Trobadors per il provenzale, a cura di R. Distilo, Trouveors per l’antico francese, a cura di Paolo Canettieri, Trobadores per il galego- portoghese, a cura di Mercedes Brea, LirIO - Lirica italiana delle Origini - per l’antico Italiano, a cura di Lino Leonardi), realizzati dai gruppi di ricerca delle Università di Roma, della Calabria (Cosenza), Siena e Istituto CNR-Opera del Vocabolario Italiano), Santiago de Compostela.
All’indirizzo http://www.annoluce.net/SapienzaDef/interrogaCollettivo.asp ora è possibile interrogare contemporaneamente la banca dati antico-italiana, antico-francese e provenzale per ottenere tutti i contesti associabili alle emozioni.
Progetto NeuroDante: misurare l’emozione e l’interesse durante l’ascolto della Divina Commedia
Chi non si è emozionato leggendo o ascoltando l’episodio di Paolo e Francesca nel V canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante? Nel nostro comune sentire le emozioni sono spesso “inesprimibili a parole”. Ma se invece esse fossero misurabili e quantificabili?
Le moderne neuroscienze suggeriscono che le emozioni siano generate da un giudizio di valore sulle nostre percezioni, esercitato da aree del cervello più arcaiche di quelle della corteccia cerebrale, dove invece risiedono i processi relativi alla “coscienza”. Tali aree cerebrali arcaiche deputate a generare le emozioni non informano compiutamente i centri della coscienza circa le loro “valutazioni” sulle cose che vediamo e sentiamo, ma modificano direttamente il funzionamento di alcuni organi del nostro corpo (il battito del cuore, la sudorazione delle mani, ecc.).
Quando i processi cognitivi che presiedono alla “coscienza” percepiscono tale variazione di attività corporea, allora posiamo dire di “sentire” un’emozione.
Il nostro giudizio cognitivo sul mondo circostante - quindi su quello che sentiamo e vediamo - avviene invece nella parte del cervello sotto la nostra fronte (corteccia cerebrale prefrontale). "Interesse cerebrale" è uno dei nomi che diamo all’attività cognitiva originata nella nostra corteccia cerebrale, che genera giudizi di valore su quello che vediamo e sentiamo.
Oggi sappiamo che emozione e interesse cerebrale possono essere misurati con opportuni strumenti, lo abbiamo fatto per alcuni brani della Divina Commedia di Dante Alighieri in una ricerca scientifica in collaborazione fra umanisti e neuroscienziati della "Sapienza" Università di Roma, coadiuvati dalla spin-off innovativa BrainSigns della "Sapienza".
La ricerca è partita da alcune semplici domande:
- La conoscenza approfondita del testo poetico genera maggiore emozione e interesse cerebrale? Quindi: chi conosce la Divina Commedia la segue con maggior interesse cerebrale e si emoziona di più rispetto a chi non la conosce o la conosce di meno?
- Quanta parte della nostra emozione e del nostro interesse cerebrale sono dovuti alla natura poetica del testo di Dante Alighieri (metro, ritmo, figure retoriche, linguaggio letterario, valori semantici e metaforici ecc.) e quanta invece al suo contenuto?
Per rispondere a tali domande, con le tecnologie di registrazione ed analisi della spin-off della Sapienza BrainSigns, si sono misurati l’emozione e l’interesse cerebrale provati da un gruppo di circa 40 studenti e dottorandi della "Sapienza" Università di Roma, metà dei quali stanno compiendo studi letterari, durante l’ascolto di brani assai noti della Divina Commedia, come l’episodio di Paolo e Francesca del V canto dell’Inferno, l’incontro con Beatrice del XXX canto del Purgatorio, la visione di Dio nell’ultimo canto del Paradiso.
I risultati ottenuti mediante l’esperimento sperimentazione suggeriscono che:
- le persone con un interesse professionale per gli studi umanistici provano più emozione ed interesse durante l’ascolto dei brani della Divina Commedia rispetto ad un pubblico dello stesso livello culturale ma con orientamenti professionali differenti;
- l’emozione provata ascoltando i brani danteschi è superiore di circa il 20% rispetto a quella provata nell’ascolto delle relative parafrasi in prosa e la notorietà del brano è altrettanto importante. Tale conclusione è suggerita dal confronto fra i brani di Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Nel grafico seguente sono rappresentati i valori medi di emozione nel campione considerato.
Nel grafico è rappresentata la percezione emozionale misurata in 40 persone durante l’ascolto di un frammento del V canto della Divina Commedia (episodio di Paolo e Francesca).
Hanno collaborato per la parte letteraria i professori Paolo Canettieri, Mariella Combi, e i dottori Roberto Rea e Luca Gatti del Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali dell’Università "Sapienza" di Roma; per la parte neuroscientifica il prof. Fabio Babiloni e i dottori Giulia Cartocci, Enrica Modica, Dario Rossi, Anton Giulio Maglione, Patrizia Cherubino e Arianna Trettel del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università "Sapienza" di Roma e della spin-off innovativa della "Sapienza" BrainSigns (www.brainsigns.com).