Penna, inchiostro su due fogli di carta quadrettata a inchiostro e trasferita su un supporto di tela azzurra, 400 x 809 mm
Al retro sulla tela azzurra il n. 534
BNCR: Disegni 3, III, 6
Come molti disegni dei primi anni romani di Gaspar van Wittel, anche questo presenta molte indicazioni dell’artista nella sua lingua d’origine. Sull’edificio della Manica Lunga del Quirinale a sinistra la scritta 27 ven[ster] met glas si riferisce alle 27 finestre con il vetro; in primo piano accanto a Sant’Idelfonso l’abbreviazione w. ag di witachtig sta per biancastro; altre scritte, per lo più illeggibili, sulla casa in primo piano a destra, tra le poche decifrabili blau, ossia il colore bleu e geel, giallo.
Il disegno non è acquerellato e si presenta come un vero disegno architettonico, circostanza che in passato ne suggerì l’attribuzione a Luigi, ma la tecnica più libera e sommaria degli alberi, dei vasi sulle terrazze e delle case in primo piano prova la paternità di Gaspar, mentre la quadrettatura e le scritte in olandese la confermano definitivamente. D’altra parte non è ancora noto alcun dipinto derivato da questa veduta: tra i soggetti romani di Van Wittel, le vedute panoramiche sono state le meno richieste da parte di collezionisti e “granturisti”. Evidentemente erano rari i contemporanei in grado di apprezzare questo genere di immagini della città. La veduta è presa da Sant’Isidoro o da Villa Ludovisi. In primo piano a sinistra, in basso, si vede il timpano della chiesa dei Santi Idelfonso e Tommaso da Villanova sulla via Sistina, subito dietro la fitta vegetazione dei giardini del Quirinale. Sulla sinistra si vede parte della Manica Lunga e tutto il fianco nord ovest del palazzo pontificio di Montecavallo.