Sanguigna, penna, inchiostro, acquerello grigio e tinteggiatura seppia su diversi fogli di carta quadrettata a sanguigna e trasferita su un supporto in tela azzurra, 478 x 1010 mm
Al retro sulla tela azzurra i n. 414 e 5s
BNCR: Disegni 3, III, 3
Si tratta di un tipico disegno preparatorio, come testimoniano le precise indicazioni degli elementi architettonici, l’omissione dei particolari ripetitivi quali finestre e lesene, e soprattutto la quadrettatura necessaria per riportare nel dipinto le giuste proporzioni. Il disegno presenta anche alcune annotazioni autografe in forma abbreviata, riferibili ai colori degli edifici, da utilizzare poi nel dipinto. La parola blau, sulla parete della casa a sinistra, indica il colore bleu e la scritta gra, abbreviazione di grauwe, indica il colore grigio. La scritta 20v, presente alla base della scalinata del Campidoglio, indica la larghezza della scalinata pari a venti piedi. Su una delle finestre si distingue la parola pen, non decifrata. E’ probabile una datazione del disegno intorno ai primi anni ottanta del Seicento, quando Van Wittel era da poco a Roma e prendeva appunti visitando i luoghi della città.
Questo disegno fu eseguito per una veduta che ancora non conosciamo o che forse Van Wittel lasciò allo stato grafico poiché non ebbe richieste dai committenti. Va precisato però che sulla base della presenza del solo disegno preparatorio non si può affermare con certezza che l’artista non abbia eseguito il dipinto, poiché in quasi venti anni, da quando nel 1996 Laura Laureati e Ludovica Trezzani pubblicarono l’edizione aggiornata della monografia di Giuliano Briganti, sono comparse molte vedute vanvitelliane inedite di cui in precedenza si conosceva soltanto lo studio grafico. D’altra parte, il buono stato di conservazione di questo disegno dimostra che l’artista lo utilizzò poco, diversamente da quanto fece invece con altri studi.
Nella veduta si riconoscono a sinistra Palazzo Gamberucci, oggi non più esistente, dietro il quale si vede il timpano della chiesa di Santa Rita, demolita e poi ricostruita nei pressi di piazza Campitelli; in alto a sinistra la torre di Paolo III, demolita quando fu costruito il monumento a Vittorio Emanuele II. In piena vista sono la scalinata trecentesca e la facciata dell’Aracoeli; a destra, la monumentale cordonata michelangiolesca che termina con le due statue dei Dioscuri e si apre sulla piazza dominata dal monumento equestre di Marco Aurelio. A sinistra il Palazzo Nuovo e in fondo il Palazzo Senatorio, con l’ala destra sfumata. Lungo la scalinata e la cordonata e ancora sul piazzale della chiesa il pittore ha schizzato alcune figurine. Così come in altri disegni quadrettati, preparati per il trasferimento in pittura, l’autore ha acquerellato le zone in ombra.