Convitto di Santissima Maria Bambina

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La casa provincializia di Trento di SS. Maria Bambina, dipendente dalla casa generalizia di Milano, è riconosciuta quale Ente Pubblico di Religione e come personalità giuridica con decreto 12 dicembre 1932. Fin dall'anno 1896 questa casa aprì un pensionato per alunne delle Scuole Comunali, Magistrali, ecc. e nel 1923 fu annessa al convitto una Scuola Magistrale interna. Fino a distruzione avvenuta nelle incursioni aeree del 13 maggio 1944 e 2 aprile 1945 presso il Convitto funzionavano le seguenti opere:

- un pensionato per alunne delle scuole comunali, magistrali e scuole medie della città verso limitate rette a favore delle famiglie bisognose

- una scuola magistrale inferiore

- una scuola di lavoro per ragazze del popolo

- un doposcuola con insegnamento gratuito e una refezione giornaliera a circa 200 bambine povere

- refezione giornaliera a circa 65 poveri della città

- oratorio festivo

- un noviziato per la formazione delle giovani

Nel periodo bellico 1914-1919 parte della casa venne adibita ad ospedale militare e parte a convitto studenti provenienti dalle varie vallate (dichiarazione provveditorato agli studi di Trento, 6 febbraio 1947).

I danni al corpo principale del complesso, affacciato su via Borsieri vennero provocati dall'effetto dell'esplosione di una o più bombe cadute nell'angolo dell'ala a sera nell'incursione aerea del 13 maggio 1944 e dalle bombe che esplosero nella Chiesa. L'ala a mattino fu sventrata da una bomba esplosa nel centro durante l' incursione del 2 aprile 1945. (GC 284, perizia estimativa casa principale, 26 luglio 1945, perito estimatore per. Ind. Vittorio Damonte).

L'edificio della chiesa annessa al convitto venne colpito direttamente da due bombe nell'incursione aerea del 13 maggio 1944. “Una esplose nel centro della Chiesa ed una nel presbiterio provocando la distruzione completa di quanto conteneva. Per effetto delle esplosioni e a causa di altre bombe cadute durante le susseguenti incursioni nelle immediate vicinanze, anche i muri perimetrali rimasti in piedi ebbero a soffrire enormemente ed ora presentandosi molteplicemente lesionati e sconnessi si prevede il loro completo rifacimento. L'edificio di vecchia data costruito in muratura di pietrame con malta comune a sviluppo rettangolare con volume soprasuolo interno di mc. 24.239 prima del sinistro presentava un notevole interesse artistico sia per la sua struttura che per i suoi affreschi dell'800. Le pareti erano tutte affrescate così pure l'avvolto in sei gradi quadri rappresentanti in cinque Misteri Gaudiosi e l'Assunzione di Maria SS., il tutto decorato in arabeschi con stucchi in gesso ed a pitture. L'avvolto era formato in mattoni pieni, le porte e le finestre in legno duro lucidato con contorni i pietra rossa martellinata. Il pavimento della Chiesa e del presbiterio era in esagonette greificate, quelli della sagrestia in tavole di abete poste a bastimento e il tetto in legname di abete con copertura in tegole marsigliesi[…]” (GC 249, Perizia dei lavori occorrenti per la riparazione e ricostruzione della Chiesa annessa all'edificio conventuale del Convitto Maria Bambina sito in via Borsieri n.4., relazione Ing. G. Adami, 13 agosto 1945). Altri danni si riscontrarono anche allo stabile “Casa Gerosa”, che era stato costruito nel 1931, provocati dall'effetto di diverse bombe (13 maggio 1944), una delle quali colpì la parte verso Via Carlo Esterle; all'edificio adibito a lazzaretto, allo stabile “Casa Nuova” colpito dagli ordigni caduti nel cortile.

Per la ricostruzione particolareggiata della prima fase di interventi effettuati sul convitto si fa riferimento alla relazione di collaudo e certificazione dei lavori redatta dal dott. Ing. Gualtiero Adami il 29 agosto 1948. In questo testo viene descritto come le Suore abbiano di loro iniziativa e in prima persona fatto fronte al ripristino delle loro strutture appena terminata la guerra per evitare l'aggravio dei danni. Essendo stato riconosciuto come Istituzione pubblica di beneficenza, è stato stabilito il diritto al risarcimento dei danni di guerra. Vengono poi descritte le vicende dei lavori, iniziati nel maggio 1945 e conclusi il 20 agosto 1946. I lavori sono stati affidati lavoro per lavoro alle ditte specializzate direttamente dalle suore con piccoli cottimi fiduciari. Segue un elenco che specifica quali ditte sono intervenute per ciascuna lavorazione. Infine l'Ing. Adami collauda i lavori effettuati e certifica la legittimità del rimborso delle somme spese per il ripristino degli edifici. Si precisa che dai lavori eseguiti è esclusa la ricostruzione della Chiesa, completamente distrutta, e di una parte della casa.

“In data 10 ottobre 1948 l' Arch. Dott. Germano Veronesi presenta la perizia di variante n. 5368 all'Ufficio del Genio Civile per ricostruire l'edificio annesso alla chiesa “con dimensioni forme e strutture diverse dalle preesistenti al danno”. (GC 249, Perizia dei lavori occorrenti per la ricostruzione della Casa annessa alla Chiesa distrutta in conseguenza degli eventi bellici, 12 ottobre 1948). L'architetto Veronesi firma il progetto della chiesa e dell'edificio annesso, datato 20 ottobre 1948, effettivamente poi realizzato.

In data 13 novembre 1951 viene presentata una nuova perizia di completamento n. 6775 a firma dell' Arch. Ing. Ezio Miorelli per la protezione degli ingressi tramite pensiline, un maggior isolamento dei locali sotterranei con la costruzione di un'intercapedine perimetrale e il completamento dell'impianto di illuminazione e riscaldamento. (GC 249, Relazione Perizia dei lavori occorrenti per il completamento della ricostruzione della Casa annessa alla Chiesa Istituto SS. Maria Bambina della Congregazione Suore della Carità SS. Capitanio e Gerosa in Trento, 18 aprile 1952). Il 2 maggio 1952 l'Ispettore generale del Genio Civile conferma il parere secondo cui i lavori elencati nella perizia 6775 non rappresentano la riparazione di veri e propri danni di guerra e pertanto l'esecuzione di tali opere non può essere a carico dello Stato.