Viterbo, 1846. Angustie della Compagnia drammatica di Dario Bacci

Archivio di Stato di Roma, Segreteria per gli affari di Stato interni, poi Ministero dell'interno, b. 1788, fasc. "1846. Viterbo. 152"

estremi cronologici
5 ottobre 1846-12 ottobre 1846
descrizione fisica
1 fascicolo di 3 carte sciolte

Richiesta del delegato apostolico  di poter estrarre una tombola in Teatro,  per riparare al disavanzo di bilancio della Compagnia di Dario Bacci che sta svolgendo un corso di recite.

trascrizione

"Dario Bacci Capo-comico della Compagnia drammatica attualmente in Viterbo trovasi in quelle angustie, cui non di rado va soggetta la sua professione. Sbilanciato tra la povertà degl'introiti, e la gravezza delle spese che gli costa il numeroso uo seguito, non saprebbe uscire dai suoi impegni se non gli venisse in soccorso un qualche tratto di caritatevole umanità. Fondando egli sulle risorse di questo Teatro per affrontare le spese si è trovato in secco di molti soliti prodotti per alcune circostanze, e prima fra queste per le Feste di Roma, che hanno tolto a questa Città moltissimo concorso dlla Capitale alla Festa di S(ant)a Rosa, e ne hanno moltissimo attirato, che qui sarebbe venuto qualmente.     Un tratto quindi di rilevante umanità come sopra sarebbe la grazia di poter dare una Tombole al Teatro nelle poche recite che gli rimangono ad esaurire, e si fa quindi ardito di pregare per mezzo mio la bontà somma di V(ostr)a Em(inen)za R(everendissi)ma a volergli accordare questo segnalato favore in virtù del quale potrebbe difendersi dal naufragio che minacci la sua Compagnia (...)".

Relazioni