Santolini, Dionilla

Cantante, contralto

qualifica
Cantante, contralto
data di nascita e morte
Macerata, 2 aprile 1813 - Macerata, 1885

Biografia

Figlia di un portiere e di una tessitrice, dunque di umili origini, Dionilla fu introdotta all’arte del canto dal maestro Domenico Capriosi e poi dal castrato Domenico Caporalini. Proprio il venir meno della presenza dei castrati nella lirica a inizio Ottocento diede spazio alle donne, chiamate a interpretare i ruoli maschili. All’epoca, ha spiegato Cesaretti, quello della cantante era uno dei pochi mestieri in cui il gentil sesso poteva primeggiare, e dove spesso si guadagnava meglio rispetto ai colleghi maschi.
La storia del contralto maceratese può allora rientrare nella storia di genere, in quanto esempio di emancipazione femminile. Il suo debutto avvenne nel 1829, in forza di una sostituzione: il delegato Apostolico proibì l’esibizione di Fortunata Polacco sul palco del Lauro Rossi, in quanto ebrea. La parte passò a Dionilla. Iniziò così una carriera strana, particolare, difficile, di una donna che non si lasciò del tutto scoprire. Negli anni ‘30 tentò di diventare soprano, ma non vi riuscì. Dopo un anno di pausa, la cantante tornò sulle scene con ruoli adatti alla sua voce di contralto, riuscendo a ritrovare il successo.
La sua vita è molto interessante anche dal punto di vista personale: single per scelta, autonoma e indipendente dal punto di vista economico, Dionilla era una patriota e le piaceva essere considerata una diva liberale. Ben noto anche il suo primato: fu una delle pochissime donne ritratte con i baffi, persino due volte. Una donna nubile, coraggiosa, patriota e libera, che morì in solitudine nel 1885 a Macerata, dove era tornata per insegnare canto.

bibliografia:

A. Vesi, Cenni biografici di Dionilla Santolini, Imola, Tipografia Galeati, [1844].

G. Cesaretti, Ritratto di Dionilla Santolini, in Violetta, Carmen, Mimì. Percorsi al femminile dallo Sferisterio ai Musei Civici di Macerata, a cura di F. Coltrinari,Macerata, Quodlibet, 2012, pp. 324-326.

G. Cesaretti, Dionilla Santolini diva inattuale, Varese, Zecchini, 2013. Leggi un estratto.