Viterbo, Teatro del Genio, già dei Mercanti

fondazione
1719
Viterbo, primi Novecento. Ingresso del Teatro del Geniozoom
Viterbo, primi Novecento. Ingresso del Teatro del Genio

breve storia

Nel 1719 un commerciante di piazza delle Erbe, tale Bartolomeo Spigaglia, acquista alcuni immobili, compresi tra la chiesa di Santa Maria Egiziaca e la stessa piazza delle Erbe, per costruire, insieme ad altri soci, un nuovo spazio “ad uso di commedie” che prende il nome di Teatro dei Mercanti. Il Teatro è costruito "all'italiana", in legno, con quattro ordini di venti palchi ciascuno, una platea e una balconata alta o “piccionaia”. Il primo spettacolo di cui si ha notizia è quello rappresentato per festeggiare l'incoronazione di Papa Innocenzo XIII avvenuta il 18 maggio 1721.

Nel 1804 il Comune di Viterbo decide di acquisire il Teatro dei Mercanti in enfiteusi per ventisette scudi annui, ma la Sacra Congregazione del buon governo non approva che l’enfiteusi sia intestata all’amministrazione comunale e pertanto il Teatro viene rilevato da una società di palchettisti, nobili della città, rappresentati da Lazzaro Arcangeli e Giuseppe Liberati, che con il Teatro acquisiscono anche alcune pertinenze tra cui la torre. Il progetto del necessario restauro è affidato all’architetto Tommaso Giusti.  Subitosi rende necessario un ampliamento degli spazi utili per il Teatro e per questo viene acquistato anche un palazzetto situato nel vicino vicolo delle Convertite e in parte del vicolo che collega via della Volta Buia con via dell’Orologio Vecchio. Il Teatro riapre i battenti nel 1805 con il nuovo nome di Teatro del Genio del Cimino, semplificato a partire dal 1806 come Teatro del Genio. I primi deputati del Teatro sono il marchese Ignazio Especo e il conte Francesco Gentili. L’inaugurazione  avviene il 24 agosto del 1805 con la rappresentazione dell’opera buffa “La serva bizzarra” del musicista napoletano Pietro Carlo Guglielmi. 

A metà dell’Ottocento l'apertura del nuovo Teatro dell'Unione influisce negativamente sull'attività del Teatro, cosicché tra il 1855 e il 1866 vi si tiene un solo spettacolo. L'edificio, semi-abbandonato si degrada e pertanto deve essere restaurato nel 1877, quando viene riaperto grazie all'intervento dell’Accademia filodrammatica viterbese. In particolare viene rinnovato il soffitto,  rinforzato e trasformato il palcoscenico, trasformato il lampadario, rifatto il loggiato per l’orchestra, sono decorati i palchi all’esterno in bianco e oro.

Il 31 gennaio 1882 con l'emanazione della disposizione governativa che vieta l'uso di Teatri costruiti in legno anche il Teatro del Genio è dichiarato inagibile dal sottoprefetto e inizia un altro lungo periodo di inattività e di degrado irreversibile fino al 1911 quando l'allestimento interno viene demolito e i locali destinati ad altri usi.

sitografia

http://www.tusciaweb.eu/2012/04/secoli-di-cultura-al-teatro-genio/