Velletri, 1864-1865. Stagione teatrale del Carnevale

Archivio di Stato di Roma, Legazione apostolica di Velletri, b. 452, “440/1794, Spettacoli e feste, Velletri, Affari Generali”.

estremi cronologici
16 ottobre 1864 - 21 giugno 1865
descrizione fisica
46 carte sciolte

Il Comune valuta i progetti concorrenti di Giuseppe Banchieri, Giuseppe Taddei e Giuseppe Aragozzini (trattative fallite con l’agente teatrale dottor Brunetti per un suo impresario di Milano e con l’impresa teatrale Longhena-Airoldi di Milano: verbale assemblea 16 ottobre 1864); presente in Consiglio il deputato ecclesiastico monsignor D. Benedetto di Lazzaro. Il progetto di Banchieri prevede le opere “Marco Visconti”, o “Vittore Pisani”, o “Isabella d’Aragona”; la “Lucia”; e per terza a scelta tra “I monetari falsi”, il “Pipelet” o il “Procopio”. Composizione della Compagnia: prime donne: Natalina Rossi, Marianna Pancaldi e Teresa Armellini; tenori: Saverio Bafetti, Luigi Mugnani, Giuseppe Carosanti; baritoni Augusto Augustini, Francesco Ceccarelli; mezzosoprano scelto tra Teresa Polentini, Emilia Nizza, Adele Furrini; artista buffo comico a scelta tra Luigi Giacobini, Giacomo Castelli; basso Luigi Magni. Seconda donna, secondo tenore e secondo basso, coristi 12 comprese le due guide, e 6 donne; primo violino (Lorenzo Miselli di Rieti o Luigi Galli di Roma proposto dallo stesso Quon); secondi violini, prima viola, oboe, due corni, ed i timpani, ed il resto dell’orchestra composta da professori del paese. Viene approvato il progetto di Aragozzini, stante anche la dichiarazione del professor Quon riguardo alla buona qualità dei componenti la Compagnia di canto, specialmente le prime parti. A fine stagione Aragozzini lamenta un deficit di scudi 605, causato dalla carenza di appaltati, dalla malattia della prima donna e dal non aver potuto pagare il quartale a diversi cantanti, suonatori e altri, fra i quali molti forestieri che devono rimpatriare. Riferendosi al precedente di Mari, chiede un rimborso. Il gonfaloniere Santocchi scrive a Ricci due volte a distanza di tre giorni invocando una deliberazione per il pagamento dei forestieri, dato che la rappresentanza municipale “(…) vedesi da essi continuamente assediata, ed anche al momento che scrivo (…)”: mentre il provveditore, Giovanbattista Alciati, fa domanda formale di copia della ricevuta per il Tribunale (lettera n. 1960, 13 maggio 1865). Il 17 maggio Vincenzo Di Lazzaro, impresario teatrale, invia al delegato apostolico una richiesta per il deficit di scudi 400 subìto nella stagione del Carnevale 1855 nell’esecuzione dei due spartiti “Foscari” e “Columella” con dote di scudi 300, per malattia della prima donna che lo costrinse a saltare due sere sulle 19 previste. Il Comune, che negò il rimborso per mancanza di fondi, col pagamento degli artisti forestieri può ben saldare il suo concittadino (n. 2.010). La stessa richiesta viene presentata nello stesso giorno anche da Fortunato Silvestri impresario del Carnevale 1851 per un deficit di scudi 250, perché venuto a sapere del rimborso Aragozzini (n. 2.011). Il 20 giugno giunge al delegato apostolico, monsignor Camillo Ruggeri, una petizione firmata dei musicisti non pagati della stagione, che minacciano di far agire per l’anno successivo il teatro in prosa con costi maggiori per il Comune (n. 2.560). Rescritto Ruggeri: “Alla posizione del teatro, non essendo di competenza del sottoscritto di pronunciarsi in oggetto”.

*Firme petizione n. 2.560, 20 giugno 1865: “Giovanni Gatti Professore di violino al servizio del Comune; Giuseppe Zannola; Odoardo Gatti; Pirozzi Francesco musicante; Giuseppe Cipriani dilettante; Vincenzo Desantis; Vincenzo Cos..tti; Carlo Cella; Antonio Desantis; Luigi Cioceari; Giuseppe Palani Professore di clarinetto Maestro del Concerto municipale; Telemaco Taddei; Paolo Alciati; Ignazio Caniavillani; Luigi Mannini; Francesco Pellegrini; Costantino Evanelista; Nicola Battisti; Alessandro Gatti; Luigi De Manzi; Antonio De Luca; Franco P(ic)osco; Antonio (A)nili; Augusto Leandri; Della Porta Romano”.

sitografia

Sistema informativo dell’Archivio di Stato di Roma

Relazioni