Velletri, 1855. Disposizioni per il Carnevale

Archivio di Stato di Roma, Legazione apostolica di Velletri, b. 451, “Spettacoli e feste, Velletri Affari Generali”

estremi cronologici: 10 gennaio 1855-24 dicembre 1855
descrizione fisica: 16 carte sciolte

Velletri, 1855. Disposizioni per il Carnevale: Dote per teatro e musica

Circolare ministro dell’interno T. Mertel n° 1855290 alla Delegazione sulle disposizioni per i travestimenti di Carnevale, in cui si ammettono tutti gli abiti tranne quelli religiosi e militari e si vieta l’uso di maschere per il volto, tinture o barbe finte per motivo di pubblica sicurezza. Stampato in 5 copie, con rescritto “si dirami” (10 gennaio 1855-16 gennaio 1855).
Il Consiglio municipale accorda al Teatro Graziosi una dote di 100 scudi per il teatro in prosa e 200 per quello in musica per la stagione del Carnevale 1855-56 su istanza di alcuni cittadini. Deputato ecclesiastico D. Benedetto Di Lazzaro (citato a parte), delegato apostolico D. Antonio Bambozzi (22 dicembre 1855-24 dicembre 1855).

trascrizione

“Istanza di alcuni cittadini per una Dote, onde nel prossimo Carnevale far agire il Teatro con una Compagnia di Musica (…) essendo stata esibita altra istanza firmata da molti Cittadini per ottenere la Dote per far agire nel Teatro Graziosi una Compagnia di Musica (…) Tenore della suddetta Istanza: Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori La stagione di Carnevale si approssima (…) E quali sono i divertimenti, le oneste ricreazioni dello spirto che si preparano ai Veliterni onde sollevarli dalle molteplici loro sventure? Nessuna! Venute a mancare le pubbliche Corse, e con queste le splendidissime feste di ballo che ne’ suoi appartamenti apriva il Municipio, a causa del divieto della Maschera, or che ne resta nell’epoca in cui non vi è Città, o Paese di Provincia per quanto lo si voglia piccolo che non dia segni di vita, offrendo agli abitanti qualche diversivo distinguendo così questa dalle altre stagioni dell’anno? Eppure Velletri non è la più abietta fra le Città dello Stato Pontificio, anzi per converso molti elementi la costituiscono una delle principali, sia per il suo animato, sia per essere essa Capo di Provincia; quindi ne deriva che al suo rango si rendono indispensabili i divertimenti. Il contatto che noi abbiamo con la Capitale ci fa parere più dolorosa la mancanza di un teatro; di un teatro, o Signori, che è l’unica scuola dell’umana civiltà. Vogliamo sperare che tempi migliori volgeranno per questo nostro disgraziato Paese in cui la finanza Municipale, non smunta come di presente possa in unione di una società di Cittadini concorrere alla edificazione di un teatro che ne faccia onore ed aggiunga lustro. Intanto però è d’uopo educarvisi ed assaporare quell’utile dulci che da esso ne risulta se vorremo un giorno quando ci sarà dato averne uno stabile vederlo stipato di spettatori senza di che sarà pure il gran rammarico rimirarlo vuoto, e deserto per difetto di questo.

Orsù dunque o Magistrati sta in vostro potere di procurarci questa educazione, allargate la vostra economa mano ed assegnate anche in quest’anno, come per lo passato faceste, una Dote perché nel prossimo Carnevale possa agire una Compagnia di Canto nel Teatro Graziosi..

I sottoscritti fidando nei sentimenti di patrio bene che informano le SS. VV. Illustrissime accolgono non dubbia speranza di veder esauditi i loro desiderj.

Firmati: Giuseppe Graziosi; Magg. Giuseppe Filippi; Ignazio Frugotti; Antnio Campi; Blasi; Luigi Cotigliani; Placido Tacconi ; C. Angelici; F. Scoppetti; Gio. Tersenghi; Isidoro Mazzoni; Felice Marini; Giovanni Colabona; Costantino Tacconi; Fortunato Silvestri; Vincenzo Toti; Gio. Cascapera; N. Montellanico; antonio Angeloni; G. Cressati; Antonio Giansanti Coluzzi; Vincenzo Aragozzini; Matteo Sciocchetti; Pietro Caprara; Vincenzo Cascapera; Luigi Fortuna; Felice Cascapera; Gioacchino Aragozzini; L. Galletti; Pio Ciccateri; Angelo Sartori; Salvatore Zioni; Luigi Spontoni; Andrea Scipioni; Pio Masi (…)”, 22 dicembre 1855.