Rieti, 1838. Teatro dei Condomini
Archivio di Stato di Rieti, Delegazione apostolica di Rieti, Titolo I - Polizia, b. 44, fasc. 2
- estremi cronologici
- 18 marzo 1838 - 9 giugno 1838
- descrizione fisica
- 26 carte sciolte
Per la stagione del Carnevale 1839 si esaminano i progetti di Luigi Gaudiani e di Vittoria Gentili Soret. Gaudiani propone tre opere, due serie (la "Beatrice di Tenda" e la "Parisina") ed una terza a scelta; o anche la Norma in luogo di uno spartito buffo. Promette la Sig.ra Soret come prima donna assoluta. La Gentili Soret, madre dell’attrice Carolina offre uno spettacolo di musica da tre spartiti a scelta tra “Anna Bolena”, “Parisina” e “L’elisir d’amore” di Donizetti, “Beatrice di Tenda”, “Il Pirata” e “Norma” del Bellini; con orchestra completa di coro, istruttore dei cori e di cembalo (verbale assemblea 18 marzo 1838). Nella stessa seduta la Congregazione degli Accademici decide di aumentare la dote per l’agibilità del Teatro da scudi 337.50 a scudi 500, per la sola stagione del Carnevale, ed un nuovo sistema di ripartizione di quote sociali, con l’opzione per i comproprietari dei palchi di pagare la loro quota o di cederla all’impresario per la singola stagione Viene allegata copia dei dispacci a firma Consalvi degli anni 1819-1821 con la ripartizione delle vecchie quote, i prezzi dei singoli palchi e le disposizioni di regolamento dell’accademia. A seguito dell’abuso di procure che concentra le quote e i palchi nelle mani di pochi proprietari (o permette il subappalto degli stessi), si dà il non luogo a procedere in attesa di lumi dal Segretario per gli affari di Stato interni, che al 9 giugno non risponde ancora.
- Da lettera n. 118 del gonfaloniere ad interim Filippo Rosati al delegato apostolico del 20 marzo 1838: tra le motivazioni dell’aumento il Teatro si dice contenere cinquecento persone, con ingresso comune a palchi e platea di baj 5; non avere alcun sussidio dal Comune; che la somma comunale per il professore di violino nel preventivo della Pubblica istruzione è stata soppressa, per cui si deve farlo venire ogni volta da lontano spendendo quattro volte tanto.
- Da minuta n. 2271 alla Segreteria per gli affari di Stato interni del 16 aprile 1838 sulla motivazione della nuova ripartizione delle quote. La nuova quota è di scudi 202 per i primi due ordini, scudi 90 per il terzo e 6 distribuiti ai palchi del quarto.
I partecipanti alla riunione della Congregazione degli Accademici del Teatro sono nove: marchese Alessandro Vincentini; Giuseppe Tommasi; marchese Giuseppe Vincentini, proprietario di tre palchi; Paolo Piccadori Blasetti; conte Giacinto Vincenti Mareri, tre palchi; Cesare Flacchi; Cav. Benedetto Ricci; Vincenzo Zappanelli; Basilio Sisti. Il totale degli accademici è di trenta membri, raggiunto con le deleghe in calce ai biglietti d’invito prodotte dal gonfaloniere e da alcuni dei nove.
trascrizione
“(…) il Teatro è a tre ordini di palchi più un quarto da dieci palchi spettanti ad un proprietario formanti una specie di loggiato accessibile a chiunque. I palchi del primo ordine, che è sommamente elevato dall’area della platea, spettano a diversi proprietari, che liberamente ne usufruiscono senza andar soggetti ad alcun cambiamento. I proprietari poi dei palchi del secondo e terzo ordine subiscono annualmente una incomoda alternativa ed un annuale passaggio da un ordine all’altro, attendendo sempre dalla sorte la destinazione del palco di cui debbono avvalersi. Ora la su enunciata elevazione nel giro dei palchi del primo ordine ha deteriorata la condizione dei palchi del terzo ordine, e migliorata la condizione del primo ordine (…) che resta quindi equiparata a quella del secondo in modo che la dimora dei nobili e dei cittadini scorgesi indistinta e promiscua in ambedue gli ordini (…)”.