Giovanni Santi, La Vergine in trono col Figlio e i santi Francesco, Girolamo, Giovanni Battista e Sebastiano (Pala Buffi)

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DATA: 1489

TECNICA: Tempera su tavola (centinata)

DIMENSIONI: cm 330x221

PROVENIENZA: Cappella di san Sebastiano nella chiesa di San Francesco di Urbino. Nelle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche dalla seconda metà del XIX secolo.

INVENTARIO: INV. 1990 D 64

DESCRIZIONE: Il dipinto, che raffigura la Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista, Francesco, Girolamo, Sebastiano e i committenti, è noto come "Pala Buffi", dal nome della famiglia urbinate committente, la cui rappresentazione dettagliata, quasi ritrattistica, rivela l’intento devozionale dell’opera. Come d’uso nelle sacre conversazioni, lo schema iconografico è quello chiuso. San Francesco e san Sebastiano sono presenti perché titolari l’uno della chiesa, l’altro della cappella di destinazione del dipinto; san Giovanni Battista, precursore di Gesù Cristo, indica con la destra il Bimbo divino seduto sulle ginocchia della mamma e con l’altra tiene la lancia su cui è attaccato il cartiglio con la scritta “ECCE AGNUS DEI”; san Girolamo, padre della Chiesa, è raffigurato nella veste di traduttore della Bibbia, il libro che tiene in mano. Giovanni Santi, padre di Raffaello, realizza quest’opera nel pieno della maturità. L’artista sceglie schemi e modelli figurativi da lui già adottati nelle pale d’altare di Gradara, Fano e Frontino; costruisce una salda struttura prospettica, definita dalle linee di fuga indicate dal pavimento e dall’architettura marmorea del trono, che convergono sulla figura della Vergine Maria, in un’asse centrale attorno al quale ruota tutta la composizione. È inoltre evidente l’influsso della pittura fiamminga, appresa da Pedro Berruguete e Giusto di Gand, nella trattazione dei particolari descrittivi. Il pittore pone grande risalto nella rappresentazione della sacra conversazione, lasciando poco spazio al paesaggio sullo sfondo. Nel registro superiore l’Eterno benedicente e, soprattutto, gli angeli in passo di danza che reggono la corona e il ramo d’ulivo, sono desunti dalla pittura umbra. Dio Padre, circondato da una corona di dodici cherubini, che simboleggiano le dodici stelle del diadema della Madonna, partecipa al tema mariano in quanto ne benedice l’incoronazione.