Il Registro dei Tratturi
print this pageLa cartografia storica tratturale è un patrimonio di inestimabile valore, perché permette di ricostruire i tracciati originali e di conoscere i paesaggi della transumanza. Il suddetto patrimonio, nonostante sia poco noto, è in realtà imponente, perché la necessità di salvaguardare il paesaggio di pastori e del bestiame dalle occupazione dei contadini spingeva continuamente le autorità a richiedere la stesura di mappe, che rappresentassero i tratturi e il loro stato di conservazione, come testimonia l’ampia produzione realizzata, nell’età moderna, presso la Dogana della mena delle pecore di Foggia.
Questa istituzione creata nel 1447 da Alfonso D’Aragona per controllare il traffico transumante nell’Italia centro – meridionale e la relativa rete tratturale. Si definì infatti la larghezza dei tratturi nella misura di 60 passi napoletani equivalenti a 111.60 metri e furono posti i termini lapidei per individuare facilmente i confini percorsi, prevedendo la pena di morte per chi li infrangesse. A tal fine vennero predisposte periodicamente le reintegre, cioè il ripristino dalle eventuali usurpazioni, attraverso la redazione di relazioni sullo stato della rete e nella stesura di mappe. Le reintegre consistevano in nuove misurazioni dei suoli tratturali, sulla scorta di antichi documenti e di testimonianze di persone anziane, e nell’apposizione nel terreno di colonnine di pietra (TITOLI), sulle quali erano scolpite le lettere R.T. (Regio Tratturo), per segnare l’andamento e l’ampiezza del particolare itinerario. Si concludeva con l’erogazione delle pene e delle multe inflitte agli usurpatori. Le reintegre erano affidate a tecnici esperti, i regi compassa tori, denominati successivamente regi agrimensori.
Il REGISTRO DEI TRATTURI, nei quali sono riprodotte le porzioni dei Comuni che sono interessati dai tracciati dei tratturi, ha come scopo principale quello di verificare lo stato d’occupazione dei tratturi che di frequente erano occupati da costruzioni o coltivati da parte dei feudatari, dei contadini e da altri proprietari terrieri limitrofi, che non avevano richiesto la necessaria autorizzazione. Infatti le misurazioni disegnate nei Registri dei Tratturi sono finalizzate alle operazioni di reintegra dei suoli tratturali. Le autorità che vigilavano su questa importante fonte di entrata economica del Regno, affidavano ai regi agrimensori, misuratori il compito di verificare gli abusi e impedire frodi al Demanio regio.