i contenuti
print this pageNel corso della Grande Guerra, nei 41 (quarantuno) mesi dal maggio 1915 al novembre 1918, oltre 5.000.000 italiani prestarono servizio su tutti i fronti del conflitto, tra questi ci sono anche i Monumenti e le Opere d’Arte della Nostra Nazione, che come dice Il Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Corrado Ricci, dovettero indossare la “divisa da guerra” per poter affrontare il rischio di un eventuale bombardamento.
I materiali documentari presentati in questa mostra svelano un aspetto locale lombardo del conflitto mondiale e illustrano l’attività di difesa messa in atto per proteggere il patrimonio monumentale e artistico. Un’opera coraggiosa, portata avanti con pochi mezzi e scarse risorse umane in tutte le regioni italiane, maggiormente in quelle più vicine ai confini o più esposte ai bombardamenti aerei; un’intensa attività che vedeva coinvolti personale degli uffici pubblici, volontari, forze dell’ordine, con l’intento di salvare e proteggere il nostro patrimonio.
La descrizione dei contenuti migliore può trovare degna presentazione con le parole di Augusto Brusconi, Soprintendente ai Monumenti di Lombardia negli anni del conflitto, nella sua relazione al Ministero del 1917: << Sono qui di seguito notati i provvedimenti speciali presi dalla Soprintendenza dei Monumenti della Lombardia […] una sintesi dell’intensa attività di esame, studio e lavoro condotta… dall’Ufficio negli anni del conflitto. Per ciò che riguarda le disposizioni e i provvedimenti generali, fin dai primi giorni dell’estate del 1915, e di poi ripetutamente e successivamente si diedero istruzioni, indicazioni, sia agli Ispettori onorari, sia alle Autorità civili ed ecclesiastiche; si presero inoltre accordi coi locali Comandi dei Pompieri per guardie e disposizioni di prevenzione; si verificarono le condizioni degli edifici monumentali più importanti, specie nei riguardi della consistenza delle volte, si fecero collocare recipienti d’acqua e di sabbia là dove la vicinanza di oggetti di legno o le posizioni più esposte lo richiedevano. E tutto ciò, ed altro di analogo, si fece, dalla medesima Sovrintendenza, nei grandi come nei minori centri>>.