indicazioni della Direzione Generale
print this pageAlla scoppio del conflitto esistevano norme internazionali per la difesa dei beni culturali, intesi allora come monumenti, opere d’arte e centri storici, dettate dalla Convenzione internazionale dell’Aja del 1899[1] e dalla II conferenza del 1907; La Direzione Generale Antichità e Belle Arti le ha considerate da subito troppo generali e in effetti completamente disattese, come si poté verificare dopo le prime incursioni nemiche in territorio veneto.
Si cerca di varare un piano attuativo per la protezione del patrimonio artistico, grazie soprattutto all’opera di Ugo Ojetti, giornalista e critico d’arte, presidente della commissione per la protezione dei monumenti e delle opere d’arte, che senza sosta parla di “martirio dei monumenti” e protezione dai “nuovi barbari”.
Archivio Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano; A.V. 136