Valguarnera di Niscemi - Dispensa di palazzo
print this pageTra l’Ottocento e la prima metà del Novecento, la dispensa della famiglia Valguarnera di Niscemi, da quanto emerge dalla documentazione archivistica[28], era ricca di:
- frutta secca in genere come noci, mandorle, castagne, nocciole, carrube;
- frutta fresca in genere, come mandarini, limoni, melegrane;
- ortaggi in genere, come pomodori e piselli;
- fichi secchi;
- uva, in particolare della tipologia “zibibbo”;
- semola, farine, crusca e pane;
- patate;
- olive e olio;
- uova di gallina e di altri volatili, come colombi;
- carne bianca e carne rossa;
- insaccati, come prosciutto;
- selvaggina, come piccoli uccelli;
- pesce azzurro;
- latte fresco;
- formaggi stagionati e freschi, come la ricotta;
- caffè;
- zucchero;
- thé e latte per thé;
- cacao e cioccolati vari;
- dolci di vario tipo: wafers, confetti, cannoli, iris, paste, “sfingi”, chiacchiere, frutti canditi, pecore di pastareale, taralli, arancine, babà, amaretti, cassate, buccellati, brioches, dolce con amarena.
Diverse tipologie di torta, quali torta con prugne e torta con panna, o caramelle come le mou o i boligomma; - rosoli, liquori e vini, come vino zibibbo, Champagne, Vermouth, Cognac, Cherry-Brandy.