Lanza di Trabia - Dispensa di palazzo
print this pagePer tutto l’Ottocento la dispensa dei Lanza di Trabia fu molto ricca di prodotti alimentari, provenienti sia dalle vaste proprietà di famiglia, sia da acquisti presso botteghe o mercati. Un patrimonio culinario di vivande che, come attesta la documentazione archivistica[49], “foraggiava” pasti quotidiani, feste e banchetti. Volendo ricostruire un quadro generale, i cibi presenti nella dispensa dei Lanza erano i seguenti:
- frumenti: “grano d’India”, frumento della tipologia “Cannizzara”, frumento della tipologia “Castigliona”, “frumenti Mischi”, frumento della tipologia “Palmentera”, frumento di “Timilia”, frumento della tipologia “Trentina” o “Trentinia”;
- cereali vari: avena, farro, orzo, riso;
- farina di crusca;
- lieviti: amido, “criscito di birra”.
- pane semplice, “pane francese”, pane di maiorca;
- “pasta calzone”;
- “brigosce” salate e “crostini”;
- “pizzetti”;
- pasta, come “aguilline” e maccheroni;
- olive;
- agrumi: arance portogallo, limoni, mandarini;
- amarene e ciliegie;
- albicocche;
- fichi e “passoli”;
- fichidindia;
- “gelsi”;
- mele;
- pere;
- prugne;
- uva;
- fragole;
- frutta secca: castagne, mandorle, noccioline, noci, pistacchi;
- ortaggi e legumi: asparagi, broccoli, carciofi, ceci, fagioli, fave, “favetta”, finocchi, piselli, pomodori, porri, ravanelli.
- “astratto di pumadoro”;
- “calia” e “scaccio”: prodotti, derivanti dalla frutta secca o legumi, utilizzati come stuzzichini alimentari;
- verdura: lattuga, “scalora”;
- menta;
- “erbe per decotto”;
- conserve: “conserva di citro”;
- spezie: cannella, cumino, noci moscate, pepe, semi di finocchio, sommacco, vaniglia, zafferano, zenzero;
- pesce azzurro, salato o fresco: alalunga, alici, biso, cernie, “melunghe”, palamiti, pesce spada, tonno;
- parti di tonno: "bozzinaglia", "confrontali", "frontali", "occhi", "punti d'ale ed ossa di teste", "tarantello";
- “ova di tonno”;
- molluschi: cozze e “cozzilli”, ostriche;
- crostacei, come gamberoni;
- pesce d’acqua dolce;
- carne rossa: “biffe” (forse bistecche), “carne a scaloppe”, “carne di nero per frittole”, salsiccia, “vitella”;
- insaccati: “fellata” e “supprissata”.
- prosciutti;
- lardo salato;
- “saime”, ovvero la sugna, utilizzata “per friggere”;
- volatili e carne bianca: capponi e “gallinacci”, galline, fagiani, pernici, quaglie;
- parti di pollo: "bodella", "ficatelli", "gisiere", “piedi di gallina”;
- uova;
- latte di pecora, di capra e di vacca;
- prodotti caseari: burro, detto spesso “butirro”, “cacicavalli”, “cacio”, fior di latte, formaggio “primosale”, parmigiano, “provole”, ricotta;
- sale;
- “zucchero in pane” e “zucchero in polvere”;
- caffè e “caffè di Levante”
- cacao e cioccolato;
- pasta di mandorla amara e dolce;
- dolci e biscotti: “babà”, “biscottini”, “brigosce”, caramelle, “pasticceria milè”, “sfincie”, “sorrenti di Napoli”, tarallucci, zuccotti;
- frutta “alla canamela”;
- gelato;
- vino: “Bordò bianco”, “Malaga”, “Malvasia”, “Moscato”, “Moscato di Dorilli”, “Moscato di Siracusa”, “vino di Borgogna”, “vino di Catania”, “vino di Cipro”, “vino di Lumelli”, “vino di Lungone”, “vino di passola e zibibbo”, “vino di Sciampagna”, “vino di Vittoria”, “Tintiglia d’Alicante”;
- bevande alcoliche: rosoli di varie essenze, ponce, Rum;
- aceto;
- olio d’oliva e “olio per friggere”;
- oli di origine vegetale: “oglio di Amenta”, “oglio di Cannella”.