Strumenti digitali.
Valorizzazione tecnologica dei fondi archivistici

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di Tonino Mongioj 

Una disciplina come l’archivistica, nonostante la sua vena quasi tautologicamente conservatrice, oggigiorno deve necessariamente confrontarsi con la “tecnologia” nella produzione, nella valorizzazione e nella fruizione dei beni archivistici.

I linguaggi informatici orientati al web facilitano la diffusione di informazioni contestualizzate, che tengono cioè in considerazione la natura essenziale dei beni culturali, potenziandone la valorizzazione offerta dal mondo analogico, rappresentato da esposizioni, mostre ed eventi con collocazione spaziale e temporale “reali”.
Presentare in modo digitale e ipermediale un bene archivistico e, più in generale, un bene culturale riscontra un forte interesse nel pubblico. La progettazione di “spazi” atti a questo scopo è da considerarsi un’importante attività strategica per gli istituti conservatori, oltre che una possibilità per rendere visibile l'invisibile, cioè per “pubblicizzare” e rendere fruibili beni culturali altrimenti poco noti o di difficile accessibilità.
Sempre più frequentemente i soggetti culturali ricorrono quindi a forme espositive collocate all’interno di una piattaforma informatica, resa accessibile via web, che consenta ai fruitori di navigare attraverso i contenuti con un proprio percorso ed un proprio ritmo, avendo la possibilità di approfondire gli argomenti proposti e facendo propria la proposta espositiva come utenti attivi.

Si parla in questi casi di mostra virtuale online, cioè una raccolta ipermediale fruibile sul web composta da oggetti digitali scelti accuratamente per illustrare un tema e legati da un percorso logico e narrativo, un habitat digitale all’interno del quale non si smarriscano le bussole che orientano gli utenti.

L’efficacia di questo tipo di comunicazione è maggiore quando si riesce a raccontare una storia che attragga l’attenzione sia del pubblico generico sia di quello più specialistico, che proponga diversi gradi di approfondimenti e metta in risalto, valorizzandoli, non solo i capolavori e le notorietà, ma anche i beni meno noti o “invisibili”.

Le mostre virtuali online hanno come naturale declinazione quello che viene definito percorso tematico, il quale fornisce la possibilità di svolgere un argomento indipendentemente dalla collocazione spazio-temporale e dalla provenienza dei diversi documenti. Il percorso, infatti, può rimandare a brani letterari, citazioni, registrazioni audiovisive e a tutta la varietà di contributi e collegamenti che concorrono ad approfondire il tema della mostra. Senza avere una pretesa di esaustività, i percorsi tematici rispondono all'esigenza di "suggerire" agli utenti una possibile via interpretativa che permetta loro di orientarsi all'interno di un determinato problema ed eventualmente di scoprirne nuovi aspetti.

In questo contesto assume dunque rilevanza l’ipertesto quale strumento per navigare all’interno della mostra virtuale. A differenza dell’editoria tradizionale in cui la fruizione del testo avviene in modo sequenziale, cioè dalla prima all’ultima pagina, l’ipertesto ha come caratteristica quella di organizzare l’informazione secondo un modello reticolare in cui i vari nodi informativi sono collegati tra loro permettendo il passaggio dall’uno all’altro. Quando ad essere collegati tra di loro sono media differenti si parla di ipertesto multimediale o ipermedia.

Ma la mera connessione delle informazioni da sola non basta; è anche necessario che l’utente possa interagire con questo sistema e possa trasformare il suo percorso mentale ed esplorativo in una sequenza di azioni volte alla navigazione tra le varie unità informative presenti e già intrinsecamente e logicamente connesse.

La congiunzione tra multimedialità e interattività è alla base della progettazione di mostre virtuali e percorsi tematici di successo.

Sono molteplici gli strumenti informatici con i quali è possibile realizzare percorsi tematici orientati al web, tra questi il CMS MOVIO che è stato concepito e realizzato a tale scopo.
Un Content Management System (CMS) è un sistema per la gestione di contenuti informativi dinamici ed aperti da pubblicare su siti e portali web che possono accrescere e mutare continuamente.

Nell’ambito del progetto “Nobiltà alla Carta” è stato scelto come strumento MOVIO. Oltre ad essere open source, esso permette di seguire agevolmente le specifiche dei percorsi tematici, anche diversificati, agevolando una navigazione non sequenziale, chiara ed immediata, nel rispetto delle linee guida vigenti sull'accessibilità (W3C, HTML5). Esso inoltre, promuove la diffusione, in rete, di contenuti culturali tramite oggetti digitali diversificati e valorizza sia l’accessibilità sia la fruibilità di tali informazioni attraverso le più diffuse tecnologie web e mobile.
Attraverso questo strumento si sono potute immettere nel web, sotto forma di portale tematico, tutte le informazioni derivate dal nostro studio. Ogni immagine, copia digitale di una pagina del documento archivistico, è stata inserita grazie all’interfaccia di back-end abbastanza intuitiva; ad essa si sono associati i relativi dati caratterizzanti la risorsa stessa, in particolare i regesti del documento. Tali immagini sono state presentate sotto forma di Galleria Fotografica.
La tipologia di pagina usata per contenere i testi è stata scelta in base al contenuto. Principalmente si è adoperata la Storyteller, strumento visivamente gradevole, idoneo a “raccontare storie”, che potrebbe offrire l’interazione diretta con il pubblico della mostra virtuale. Nei vari riquadri sono state inserite le immagini collegate al testo; anche a questi testi, come a tutte le unità informative, sono stati associati i relativi metadati.
L’utilizzo di Immagini Hot Spot, cioè di immagini con elementi sensibili al click, associabili ad altri contenuti informativi, sia esterni sia interni, ha permesso la creazione di mappe su cui appaiono evidenziati i palazzi di una particolare famiglia. Per completezza e maggiore fruibilità, nel portale è stata inserita l’ubicazione di questi edifici attraverso Google My Maps. A corredo, una cartina che raccoglie tutti i palazzi delle varie famiglie, scaricabile in vari formati, può essere utilizzata dall’utente che volesse visitare i luoghi descritti.
Home page e menù di navigazione sono standard di MOVIO, così come il layout; a questi si son voluti aggiungere dei Box contenenti le immagini degli stemmi nobiliari, come collegamenti diretti alle famiglie oggetto di studio.

I nodi informativi del percorso tematico “Nobiltà alla Carta” sono rappresentati dalle unità documentali presenti nei vari archivi. Questi nodi costituiscono l’ossatura delle varie storie raccontate e, pur essendo disseminati in esse, confluiscono nelle NOTE ARCHIVISTICHE.
Alcuni di essi, pietre miliari del percorso, prendono forma, fuoriescono dal testo e si mostrano all’utente come immagini digitali; ad ognuno di questi è associata una descrizione archivistica come etichetta della sua esistenza. Ogni immagine ha dunque un nome, una descrizione, una paternità ed altri attributi che, come i dati di una carta d’identità, la distinguono e la identificano.
Le storie, legate a particolari aspetti delle famiglie nobili e permeate dai nodi informativi, hanno come naturale raggruppamento la singola famiglia, entità di FAMIGLIE NOBILI. Tra le storie se ne nascondono alcune dotate di particolari relazioni: sono quelle che narrano de IL PALAZZO DI FAMIGLIA e si legano a delle MAPPE, figlie di ITINERARIO E CARTINE. Sono proprio queste mappe che danno fisicità ai luoghi in cui le nostre storie sono state narrate, attribuendogli un nome e localizzandoli nel dedalo di vie in cui visse ciascuna famiglia, soggetto produttore della documentazione archivistica che è fulcro del presente progetto di valorizzazione.