“Nobiltà alla Carta” e management culturale.
Organizzazione di un lavoro in “rete” di carattere “concertativo”

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di Flavio R.G. Mela

“Nobiltà alla Carta” è un progetto pilota la cui originalità è avvalorata non solo dalla forza di un prodotto d’archivio innovativo e spendibile sul mercato della fruizione culturale, ma anche dall’interscambio multidisciplinare tra competenze professionali diverse. In coerenza con il programma ministeriale “500 Giovani per la Cultura”, il team di progetto “Nobiltà alla Carta” ha beneficiato nel suo organico di professionalità diverse, capaci di coprire tutta la filiera della produzione culturale: dalla creazione della conoscenza alla sua promozione, secondo i principi più innovativi di comunicazione. Una situazione organizzativa di lavoro particolare e rara nel quadro dei processi culturali propri del contesto pubblico italiano, che, con ogni probabilità, costituisce una nuova frontiera per un corretto connubio tra le attività di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. La forza del gruppo è stata alimentata da un dialogo costante tra i professionisti che hanno preso parte alle attività. Un archivista ha condotto e seguito le operazioni di ricerca, coadiuvato dall’apporto di un ingegnere gestionale e di un ingegnere informatico, i quali hanno ideato e amministrato i database virtuali per una gestione pratica dei dati raccolti durante lo studio delle carte d’archivio. Successivamente le informazioni della ricerca sono state sottoposte e vagliate per la redazione delle “schede di famiglia”, frutto di un intenso lavoro di studio ed elaborazione, nonché di una salvaguardia della “fruibilità” dei contenuti in termini didattico-divulgativi. Alle “schede di famiglia” hanno partecipato tutti i componenti del gruppo di lavoro. I contenuti testuali sono stati sottoposti a una revisione attenta e sistematica da parte di un soggetto con competenze in ambito letterario. L’archivista ha curato la costruzione delle note e degli approfondimenti d’archivio, per garantirne la scientificità. Completata la fase di redazione e revisione, durante la quale si sono potuti digitalizzare i documenti d’archivio posti in evidenza su “Nobiltà alla Carta”, le “schede di famiglia” sono state inserite nella piattaforma multimediale, allocata sul sistema virtuale MOVIO del MiBACT, strutturata frattanto dall’ingegnere informatico in squadra. Sotto l’aspetto del web design, la piattaforma è stata curata dall’architetto all’interno del gruppo, cui si deve anche l’ideazione del logo del progetto. Nel corso del lavoro di ricerca, constatato lo stato di fatiscenza di uno o più documenti, i restauratori del team hanno potuto seguire il processo di recupero delle carte, secondo i parametri di restauro propri dell’Archivio di Stato di Palermo.

Per una razionalizzazione del lavoro e per garantire la migliore resa e definizione del prodotto conclusivo, si è usufruito degli strumenti propri del management, ovvero di quei mezzi organizzativi di una gestione sistematica delle attività, ordinata e rispettata secondo obiettivi definiti a monte e step operativi di dettaglio che, nel corso di un cronoprogramma stabilito, si sono portati a termine, assolvendo alle linee guida generali del progetto. Il tutto è stato riversato nel project plan, ovvero il “piano di gestione”, a cura del progettista culturale in squadra, condiviso all’interno del gruppo di lavoro. Lo stesso progettista ha guidato i processi di realizzazione delle attività, dall’ideazione alla definizione conclusiva del prodotto finale. Il project plan, di per sé identificato come strumento flessibile, ha subito con successo l’impatto delle modifiche in corso d’opera di un progetto, quale “Nobiltà alla Carta”, per sua natura complesso da definire nella sua fase iniziale per la capacità dispersiva della documentazione d’archivio, non sempre corrispondente alle idee progettuali ancora in stato teorico. Su tale aspetto il piano di gestione di “Nobiltà alla Carta” ha fatto fronte con un piano di monitoraggio dei lavori incisivo, a cui si deve correlare l’aspetto della governance. Il quadro gestionale del progetto si è basato su un approccio di tipo ‘concertativo’, che ha consentito di promuovere un percorso di lavoro frutto di negoziazioni tra i soggetti coinvolti. Il piano delle operazioni del progetto è stato definito in sede di programmazione tra il Direttore e lo staff interno dell’Archivio di Stato di Palermo e il team di figure professionali coinvolte nelle operazioni progettuali. Attraverso un programma di incontri multilaterali, la gestione è risultata strutturata in modo tale da poter garantire un monitoraggio sistematico nelle fasi ex-ante, in itinere ed ex-post sulle azioni progettuali. I dati raccolti sono stati socializzati in report scritti, che costituiscono i fondamenti per la replicabilità del progetto stesso. Tale condizione è risultata oltremodo indispensabile per proporre una meditata valutazione dei processi di lavoro, per individuare le eventuali criticità e per proporre e/o adottare eventuali correttivi all’approccio metodologico che è stato alla base dello sviluppo delle singole attività.