Nata a Castel S. Pietro Terme (BO) il 16 marzo 1931, si trasferisce a Genova, frequentando il Liceo Artistico "N. Barabino" e successivamente l'Accademia Ligustica di Belle Arti.
Esordisce con una mostra personale nel 1959, proseguendo con numerose altre esposizioni a carattere nazionale.
Nel 1988 partecipa alla 4° MostraProvinciale Unitaria d'Arte allestita presso la Loggia della Mercanzia di Genova.
Il suo stile è stato definito "neosimbolista (cfr. Germano Beringheli, 2006), anche per le tematiche predilette, dal rapporto eros-tanatos alla sensualità trasfigurata in forme floreali, fino alla mitologia sublimata in una raffigurazione malinconica dai toni onirici.
Dall'esercizio dela scultura con il suo maestro, Edoardo Alfieri, Anna Ramenghi trae la consuetudine di dipingere con le mani, sostenendo che "il contatto fisico col supporto non mediato da strumenti, convoglia più direttamente la sensibilità dell’artista sull’opera che sta nascendo" (cfr. Mario Pepe, 2016).
Questa particolare tecnica è presente in una delle due opere donate alla Quadreria CGIL di Genova, raffigurante un metaforico"Orfeo", mentre la quieta celebrazione della maternità, intesa come "Evento d'amore" appartiene alla vena più romantica della pittrice.
Muore a Genova il 28 settembre 2005.