Nato a Genova nel 1927 si diploma all'Accademia Ligustica di Belle Arti ed esordisce con una mostra personale nel 1947. Nel 1953 è tra i frmatari del Manifesto MAC di Genova (Movimento Arte Concreta), assieme a Giuseppe Allosia, Plinio Mesciulam, Silvio Bisio, Emilio Scanavino e Rocco Borella. Il suo stile è caratterizzato da un uso particolare della luce e dei colori, che sembrano annullare direttamente le forme.
La frequentazione dell'ambiente artistico milanese e le influenze esercitate dagli amici Bruno Cassinari e Renato Birolli, lo portano ad abbandonare lo stile della sua prima produzione artistica, passando all'astrattismo e a una tavolozza aspra, sottolineata anche da Maurizio Calvesi e da Flavio Caroli che ne definisce il "naturalismo estenuato" come esito concettuale collegato alla tradizione divisionistica ligure.
Nel 1958 inizia la sua attività di scultore e partecipa alla Biennale di Venezia, replicando la sua presenza anche nelle edizioni del 1962 e 1966. Tornato a Genova continua la sua sperimentazione con il disegno, la tempera e l'acquarello, esponendo nelle gallerie genovesi. Nel 1977 è presente alla 1° Mostra Provinciale d'Arte, allestita presso la Galleria OMC di Genova, e stringe amicizia con Enrico Bruno Novali, determinandone l'adesione alla pittura informale.
Nel 1982 viene nominato Accademico di Merito per la classe "Pittura" dall'Accademia Ligustica di Belle Arti. Colpito da una grave malattia, continua a dipingere fino al 2003, anno della scomparsa.
Nell'olio su tela donato alla Quadreria CGIL di Genova, il tema del "Giardino incantato" richiama i toni coloristici del suo compiuto stile informale. La luce delinea l'effetto volumetrico del segno, catturando lo sguardo all'interno della suggestione figurata.