De Luca Natale

Natale De Luca, "Primavera", 1969. Olio su tela (cm. 100x100) / Piano 02 - Ufficio 22Nato a Genova nel 1931, all'età di quindici anni inizia a bottega il mestiere di orafo, dimostrando attitudine per il disegno e la pittura. Frequenta gli studi di grafica pubblicitaria e segue un corso di disegno e pittura presso la "Ecole A.B.C. De Dessin" di Parigi.
Nel 1965 entra a far parte del "Gruppo Artisti dell'Acquasola" e partecipa a diverse mostre collettive. Nel 1976, sulla scorta dei dibattiti artistici sull' “arte povera” partecipa, presso la Sala d’Arte “Il Tobbio” a Voltaggio (GE),  alla prima mostra di pittura sperimentale organizzata da un gruppo di artisti che si prefigge di utilizzare colori ricavati esclusivamente da terre naturali, con particolare attenzione a quelle del proprio territorio di riferimento, iniziando dal greto del torrente che scorre tra le colline di Voltaggio e le campagne circostanti.
Nascono così il Manifesto "Nella natura con la natura" e il gruppo "Pittori delle terre" (formato dagli artisti Andrea Bagnasco, Egidio Colombo, Pier Luigi Gualco, Carlo Molinari, Oreste Piastra, Lorenzo Repetto, Roberto Verardo) con i quali De Luca sviluppa un'intensa attività di ricerca che culmina con una mostra al Teatro Falcone di Genova, nella quale viene presentata una tela di eccezionali dimensioni (mt. 2,50 x 35,50), realizzata da cinque degli artisti del gruppo.
La limitazione cromatica dovuta alle precise scelte dei materiali non impedisce a De Luca di esprimersi più ampiamente con il ricorso a una più ampia tavlozza, fortemente materica e caratterizzata da sfumature ora chiare e luminose ora più cupe ma sempre vibranti, come segni di un linguaggio inesprimibile a parole, motivo per il quale spesso le sue opere non hanno titolo.
Dal 1989 è presene a tutte le mostre del Sindacato Nazionale Artisti CGIL di Genova, iniziando dalla Rassegna Unitaria d'Arte della Loggia della Mercanzia, e dona alla Quadreria CGIL alcune opere che testimoniano il suo percorso artistico, da “Primavera”, in cui l’impronta figurativa trascende verso l’astrattismo, espressamente compiuto nelle opere "Monumento alla natura n. 1" e "Monumento alla natura n. 3", fino alle grandi tele “Invito al volo” e il dittico "Paesaggio interiore", in cui l’economia cromatica, volta a toni cupi, concentra il respiro e la forza di una pittura capace di trascendere la realtà per approdare al mondo interiore dell’osservatore.