I BONONCINI: DA MODENA ALL'EUROPA (1666-1747)

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Il Festival Musicale Estense “Grandezze & Meraviglie” e il Gruppo Arcomelo 2013 organizzano dal 2 al 4 dicembre 2016 un convegno internazionale dedicato alla famiglia Bononcini: dal debutto artistico di Giovanni Maria (Primi frutti del Giardino musicale op. 1, 1666), che segna l’inizio del periodo aureo della scuola violinistica modenese, alla fortuna europea del Musico Prattico (1673), parallela a quella della casa ducale dopo il matrimonio che in quello stesso anno aveva unito Maria Beatrice d’Este al duca di York Giacomo Stuart, nonché della seconda generazione di Bononcini musicisti, che ebbe nei due figli di Giovanni Maria, Giovanni e Antonio Maria, strumentisti, operisti e compositori di cantate e di oratorî di fama internazionale.

Il congresso ha per obiettivo da un lato lo studio della vita, delle opere e dell’influenza esercitata, in una prospettiva europea, dai Bononcini sulla musica strumentale e vocale emiliana, dall’altro il far luce sulla circolazione di musica e musicisti emiliani e sugli aspetti di prassi esecutiva. Oltre a queste tematiche, verranno esplorati anche altri aspetti della musica strumentale emiliana, inclusi i rapporti fra mecenatismo e produzione e le reciproche contaminazioni fra musica strumentale e vocale.

Il comitato scientifico, costituitosi quattro anni or sono in occasione del Congresso Arcomelo 2013 (Enrico Gatti, Royal Conservatoire, Den Haag, NL – Conservatorio “G. B. Martini,” Bologna; Guido Olivieri, The University of Texas, Austin, USA; Agnese Pavanello, Schola Cantorum Basiliensis, Basel, CH; Marc Vanscheeuwijck, University of Oregon, Eugene, USA; Francesco Zimei, Istituto Abruzzese di Storia Musicale), continuando sulla strada già imboccata nei primi due convegni – su “Corelli” a Fusignano (2013) e su “Marchitelli & Mascitti” a Villa Santa Maria (2014) – ha scelto anche stavolta di integrare la componente esegetica e l’approfondimento teorico con il momento esecutivo. Ci si propone, quindi, di riservare un’attenzione particolare all’esame della prassi esecutiva come parte integrante della riflessione su una famiglia di compositori di così grande complessità. Non solo, dunque, i consueti concerti arricchiscono la conclusione delle giornate di convegno, ma costituiscono un momento di realizzazione musicale delle interpretazioni proposte e quasi un naturale prolungamento delle riflessioni aperte durante le sessioni.

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