Presentazione

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Nel centenario della nascita di Giorgio Bassani, l’Università di Ferrara ha previsto una serie di iniziative per ricordare il grande scrittore ferrarese.

A conclusione delle giornate dedicate al tema delle traduzioni e della ricezione all'estero delle opere dello scrittore, nell'ambito del Convegno Giorgio Bassani 1916-2016, ospitato dalle Università di Ferrara e di Roma dal 14 al 19 novembre, è stata inaugurata, nella splendida cornice di Palazzo Turchi di Bagno a Ferrara, la mostra I libri di Giorgio Bassani: traduzioni, tradizioni, negoziazioni, incentrata sulla diffusione editoriale delle opere di Giorgio Bassani nel mondo, che rimarrà aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2017.

La mostra rende omaggio al grande scrittore ferrarese Giorgio Bassani, illustrando la straordinaria diffusione all’estero delle sue opere, avviatasi alla fine degli anni ’50, subito dopo la pubblicazione delle Cinque storie ferraresi (1956), e ancora oggi in costante espansione. Ideata integrando l’allestimento tradizionale con percorsi di tipo multimediale, la mostra riattraversa la carriera artistica di Giorgio Bassani, dagli esordi ai primi riconoscimenti nazionali e internazionali: a consacrare la rilevanza dello scrittore nel panorama italiano, e far convergere in maniera decisa l’interesse degli editori stranieri, hanno infatti contribuito il premio Strega ricevuto nel 1956 per le Cinque storie ferraresi, e il Viareggio per Il giardino dei Finzi Contini del 1962. Uguale spinta propulsiva è derivata dai film, tratti da novelle o romanzi di Bassani, esportati anche in altri paesi: La lunga notte del ’43, 1960; Gli occhiali d’oro, 1988; e ovviamente Il giardino dei Finzi Contini, per la regia di Vittorio De Sica, che riceve nel 1972 il premio Oscar come miglior film straniero.

La cronistoria della diffusione dell’opera bassaniana è documentata dall’esposizione delle edizioni più significative, inserite in percorsi atti a evidenziare le motivazioni sottese alla soluzione grafica della copertina, privilegiato veicolo di trasmissione di una precisa interpretazione dell’opera; e dalle lettere scambiate dallo scrittore con editori, agenti e traduttori di tutto il mondo, da cui emergono le dinamiche dell’operazione editoriale (accordi preliminari, ricerca di un adeguato traduttore, promozione pubblicitaria dell’opera). Questi preziosi documenti consentono inoltre di ricostruire i rapporti con personaggi di rilievo del panorama culturale dell’epoca (Calvino, Pasolini, Linder, Gallimard) e fanno emergere altresì la fisionomia di un autore estremamente esigente, intento a sorvegliare personalmente l’intero processo al fine di scongiurare il pericolo che la trasposizione linguistica tradisca l’opera, o che la letterarietà del testo venga subordinata a una presunta “leggibilità”.