Leggenda di San Giorgio con la reginella

La leggenda di San Giorgio riporta un tematica molto diffusa in pittura e scultura da tempi medioevali. Essa celebra le doti più squisite della cavalleria, con la lotta al male e la difesa dei deboli.

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Reggio , il regno di Napoli in prospettiva

La città, cinta di mura e dominata dal castello, conservò il tipico aspetto degli insediamenti antichi fino a tutto il XVIII secolo. San Giorgio la rappresentava nello stemma civico e veniva onorato sotto il titolo dell’Agonia, dei Golfieri, della Giudecca o di San Giorgello.

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Inaugurazione della chiesa di San Giorgio/Tempio della Vittoria

Il nuovo Tempio della Vittoria nella Reggio risorta dalle rovine del cataclisma calabro-siculo, accomunava la dedica a San Giorgio e ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e della Rivoluzione Fascista. In seguito, la dedica venne allargata a tutti i caduti, come famedio delle glorie religiose e patrie di nostra gente

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Introduzione

San Giorgio a Reggio: cronache da una chiesa millenaria si basa su documenti d’archivio, fonti e testimonianze. La memoria di san Giorgio a Reggio Calabria è attestata fin da epoca medievale bizantina. Tuttavia, il culto locale come Santo Protettore risale alla dominazione normanna (sec. XI-XII) e prosegue ininterrotto fino ai nostri giorni. Risulta ignoto il momento in cui la figura del Santo Cavaliere entrò a far parte dello stemma comunale.

Reggio è una città “stratificata”, poiché subì forti eventi sismici che la distrussero più volte. Venne comunque sempre ricostruita sui medesimi luoghi. L’attuale città di Reggio Calabria sorse dopo il terremoto del 1908, con grandi stravolgimenti nella topografia. Quella precedente, ottocentesca, era nata dopo un altro violento cataclisma avvenuto nel 1783. Prima, l’abitato era racchiuso dentro una cinta muraria, sormontata dal castello e circondata dal mare e da giardini con case sparse e villaggi.