I fatti principali

print this page

Gli enti territoriali Prefettura di Mantova, Soprintendenza ai Monumenti delle Province di Verona, Mantova e Cremona e Comuni sono gli interlocutori della documentazione raccolta per la ricostruzione delle varie vicende conservative relative ai Monumenti ai caduti della provincia di Mantova. Questi documenti, ad oggi ancora frammentari, sono custoditi dall’Archivio di Stato, dalla Soprintendenza e dagli Archivi comunali.

Dall’analisi documentale si evince la solerzia da parte di tutti i Comuni mantovani nel rispondere alla richiesta avanzata dalla Soprintendenza con Circolare n. 334 del 26 febbraio 1941 (fig.1), la quale chiede un elenco di tutti i monumenti in bronzo presenti sul territorio con allegata la fotografia del Monumento o della targa bronzea. Questa richiesta è finalizzata soprattutto alla valutazione dell’eccezionale valore artistico o storico dei Monumenti per procedere o meno alla fusione per la produzione di armi da guerra [1].

Sarà la Soprintendenza che a seguito della valutazione dell’interesse stilerà un elenco con le demolizioni concesse. I monumenti di cui, con Lettera del Ministero Educazione e Ricerca n. 3352 del 6/03/1941, non si approva la demolizione sono il Monumento al bersagliere di Goito e il Monumento di San Martino di Gusnago di Ceresara, tra l'atro di proprietà privata, e con Lettera del Ministero Educazione e Ricerca n. 3352 del 5/06/1941 non si concedono il busto di Ippolito Nievo di Mantova, busto di Don Enrico Tazzoli a Canneto sull’Oglio e monumento a Virgilio a Mantova. Da questo emerge, quindi, che tutti i monumenti ai caduti di proprietà pubblica e costituiti da materiale bronzeo saranno smontati e dedicati alla Patria.

Il carteggio durante lo smontaggio dei monumenti si infittisce poiché vi è un controllo costante da parte della Prefettura e molti Comuni, che con solerzia avevano eseguito il provvedimento, rimangono in attesa delle disposizioni dell’Endirot per la spedizione del materiale. Ci si trova con una situazione alquanto particolare, infatti in taluni casi si attendono mesi prima che la ditta incaricata dall’Endirot alla raccolta la A. Tonolli & Co. di Paderno Dugnano (MI) si presenti per il ritiro.   

Di taluni monumenti l’Archivio di Stato e gli Archivi Comunali conservano la documentazione relativa allo smontaggio, al trasporto e all’erezione di asta portabandiera. Nelle sezioni specifiche dei singoli monumenti sono specificate tutte le vicende a riguarda e sono visibili i documenti.

Con Raccomandata inviata dal Consiglio dei Ministri alla Prefettura di Mantova con prot. 937 A.G. del 28/02/1942 si rendono note le disposizioni che i vari Comuni devono ottemperare. Si legge che alcuni Comuni “non provvedono alla sostituzione delle statue in bronzo dei Monumenti ai Caduti in guerra, in quanto i detti monumenti, anche senza di esse, non appariranno incompleti”[1]. Altri Comuni “non hanno la possibilità, per ragioni finanziarie, di sostituire i Monumenti ai Caduti. I restanti Comuni provvederanno a sostituire i Monumenti da rimuovere riproducendoli in marmo o mediante altre soluzioni, giusta bozzetto che hanno allo studio. […] Occorre per altro che, contemporaneamente alla rimozione dei Monumenti, venga elevata, a lato di ciascuno di essi, un’antenna Porta Bandiera di notevole altezza e sistemata su un pilo di pietra, il tutto di perfetto decoro"[1].

Le disposizioni per mantenere la commemorazione dei caduti erano già state predisposte con nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3452 AG. del 18 novembre 1942.

Con note dell'Endirot del gennaio 1943 l'Ente invita tutti i Comuni alla spedizione del materiale bronzeo, a differenza di come aveva precedentemente concordato. La ditta A. Tonolli & Co. si occuperà della presa in carico presso Fermo Stazione Nord di Paderno Dugnano. Una volta ricevuto il materiale verrà rilasciata una ricevuta corrispondente al peso del bronzo spedito e si provvederà al pagamento in base al prezzo unitario stabilito dal Ministero delle Corporazioni.

[M.P.S.]

Fonti:

[1] Archivio SBEAP BS, Monumenti ai caduti, fasc. Raccolta Monumenti in bronzo 1940-1941.

ASMN, Fondo Prefettura di Mn, Ufficio di Gabinetto, b. 5, fasc. 2.