Introduzione

print this page

Il progetto dal titolo “Dalle rovine della Grande Guerra:  l’attività della Soprintendenza per la tutela e la valorizzazione del territorio”, prende le mosse da una tradizione di studi e dall’attività di salvaguardia espletata da oltre un decennio dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Venezia, Belluno, Padova, Treviso.

Nell’attuazione del Programma formativo 500 giovani per la cultura 2015-2016, si è inteso dar corso a un ulteriore approfondimento di contenuti inerenti alla Grande Guerra e agli anni della ricostruzione, a partire dai fondi archivistici d’Istituto: dall’Archivio fotografico, all’Archivio Atti generali, agli Archivi lavori e disegni.

Il file rouge del percorso, è il ruolo che gli organi dello Stato preposti alla conservazione del patrimonio hanno svolto sul territorio veneto fin dai tempi del conflitto: protezione dei siti monumentali; temporaneo trasferimento delle opere più preziose e documentazione fotografica, furono in prima istanza i punti salienti di un’azione capillare messa in campo, talvolta con mezzi di fortuna, in condizioni logistiche e ambientali spesso proibitive.

L’immediato dopoguerra e il tempo della ricostruzione costituirono poi un periodo di grande complessità, nel corso del quale la restituzione dell’identità monumentale dei luoghi si alimentò di un dibattito di grande interesse, in bilico fra recupero della memoria all’insegna della tradizione e anelito alla modernità.

Testimonianza dell’operato dai risvolti per molti aspetti eroici delle Soprintendenze, emergono appunto dai fondi d’archivio, che debbono essere sistematicamente interrogati al fine di definire le premesse conoscitive per la contemporanea azione di salvaguardia del patrimonio.

L’implementazione del Catalogo, per quanto attiene nello specifico sia la fotografia storica che i Monumenti ai Caduti, costituisce oggi uno strumento imprescindibile di conoscenza, per sistematizzare le informazioni e attivare progetti di tutela.

Lo strumento della verifica d’interesse culturale e il diretto intervento economico e scientifico dello Stato per il restauro e la valorizzazione del patrimonio monumentale, artistico e documentario della Grande Guerra, hanno portato inoltre in anni recenti al recupero di diversi siti architettonici e contesti ambientali che furono teatro del conflitto, nonché ad alcuni interventi di restauro volti a beni artistici di diverse tipologie, dai disegni su carta alla scultura in bronzo.

I risultati di queste molteplici attività della Soprintendenza, sono oggi in parte disponibili online su diverse piattaforme, al fine di condividere e rendere accessibile alla comunità scientifica e ad un più vasto pubblico  inediti percorsi di ricerca.