Il monumento ai caduti di Feltre
print this pageNote storiche
Il monumento ai caduti di tutte le guerre a Feltre, realizzato sulla base del progetto architettonico di Alberto Alpago Novello, è costituito principalmente da un gruppo scultoreo in bronzo opera di Annibale de Lotto, noto scultore cadorino. Tale gruppo scultoreo, raffigurante la Resurrezione dell'Eroe, fu presentato da De Lotto alla Biennale di Venezia del 1920. Una cartolina del monumento, presente nella collezione del Museo del Risorgimento di Bologna e datata 16 novembre 1923, permette di circoscrivere a questo triennio l'arco cronologico di realizzazione complessiva del monumento, comprensivo della cancellata decorata da aquile in ferro battuto, opera di Carlo Rizzarda.
Il Monumento ai Caduti di tutte le guerre
Su un basamento a sezione quadrata, in pietra grigia scabra, poggia un parallelepipedo in pietra bianca coronato da una cornice lineare. Al di sopra è collocato il gruppo scultoreo in bronzo che raffigura un Cristo consolatore che accoglie e sostiene tra le braccia il sodato, l'eroe caduto per la patria. Il corpo nudo, coperto solo da un perizoma e le braccia distese alludono alla crocefissione.
Il titolo della scultura "La resurrezione dell'eroe" indica il riscatto del sacrificio attraverso la memoria del ricordo. L'opera è circondata da una splendida cancellata in ferro battuto, opera dell' artigiano feltrino Carlo Rizzarda. Il monumento è completato da due pareti leggermente concave, che fungono quasi da quinta scenografica e che si trovano ai lati del viale d'ingresso al cimitero della città. Su ogni parete sono fissate dieci lapidi di granito grigio che riportano i nomi dei caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale, oltre ai caduti delle guerre d'indipendenza, quelle coloniali (Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia), la guerra di Spagna, i deportati e i dispersi nella seconda guerra e anche il nominativo di Candida Boscarin, cittadina feltrina fucilata a Marzabotto. Sulla parete a destra è riportato il testo del bollettino della Vittoria firmato dal generale Diaz.
Stato di conservazione attuale
Le componenti lapidee mostrano una diffusa consunzione superficiale dovuta agli agenti atmosferici.
Il basamento del gruppo scultoreo, presenta tracce di assorbimento degli sali di rame, dovute al dilavamento del bronzo soprastante e al percolamento delle acque meteoriche.
I segmenti di recinzione a livello pavimentale, presentano, soprattutto in corrispondenza dei 4 angoli perimetrali, vistose tracce di assorbimento di ossidi di ferro, che, penetrati profondamente nel marmo, ha portato in taluni casi allo scagliamento della superfice, con conseguente perdita di materiale lapideo.
Diffusa è la presenza di agenti biologici, muschi e licheni, con maggior concentrazione sui prospetti a nord.
Si evidenziano, sia sull’elemento centrale che sulle esedre, stuccature inidonee di diversa natura, soprattutto cementizia, riconducibili alla fase di adeguamento del complesso o a tarde manutenzioni non documentate.
Buono invece è lo stato delle 20 lapidi con iscrizioni in granito grigio levigato collocate sulle esedre laterali, sostituite alle originali con un intervento post 1945, al fine di completare con i nomi dei Caduti nella II Guerra Mondiale, la componente documentaria e commemorativa del complesso.
Il gruppo scultoreo in bronzo presenta una diffusa ossidazione segnata dalle linee di dilavamento delle acque, che ha alterato patine e rapporti cromatici originali.
La copertura decorativa del primo toro del basamento e la corona d’alloro con scudo elmo e gladio, presentano forse una tarda verniciatura, che ha parzialmente protetto il bronzo, conferendo però ad esso una diversa coloritura, rispetto alla principale componente scultorea.
La recinzione in ferro battuto, che presenta una spessa verniciatura micacea in buona parte corrosa, mostra diffuse tracce di ossidazione più o meno profonda e un vistoso attacco di elementi biologici radicati sulla stessa vernice.
Si evidenziano depositi di varia natura e alcune deformazioni dovute ad atti di vandalismo
Proposta di intervento di restauro
La proposta di intervento per il restauro del monumento ai caduti, in programmazione con fondi ministeriali per un importo stimato di circa € 120.000, prevede le seguenti fasi:
- Analisi diagnostiche preliminari per l’individuazione dei fattori di degrado biologico
- Verifica statica delle diverse componenti polimateriche del monumento
- Consolidamento delle superfici lapidee, laddove necessario
- Trattamento biocida, su elementi lapidei e metallici
- Pulitura della componente lapidea attraverso rimozione dei depositi ed estrazione degli ossidi e dei sali percolati
- Pulitura del gruppo scultoreo in bronzo attraverso la rimozione dei depositi superficiali e delle ossidazioni
- Pulitura degli elementi in ferro battuto attraverso rimozione dei depositi superficiali e delle vernici alterate
- Trattamento antiossidante degli elementi in ferro battuto
- Applicazione di idonei protettivi