gli autori e l'archivio

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Gli Archivi di Stato e quelli presso le sedi comunali ci offrono testimonianze numerose e di diversa natura: dalle relazioni tecniche e i carteggi intercorsi tra progettisti e congregazioni fino a manifesti di adunanze e inaugurazioni. Un materiale "all'ombra" ma sempre pronto per essere valorizzato e comunque rivelatosi di primaria importanza per ricostruire, con il sapore della storia e dell'epoca, le vicende (anche singolari) della costruzione dei monumenti ai caduti. Un percorso difficile date le circostanze del primo dopoguerra perseguito simultaneamente in nome della commemorazione e della glorificazione per la vittoria conseguita. La ricostruzione attraverso i documenti è di grande aiuto per avere informazioni che altrimenti, terminata l’opera d’arte, andrebbero perse nei meandri del racconto orale: idee non realizzate, motivazioni che stanno alla base delle scelte progettuali e della selezione dei materiali, dibattiti sulla posizione del monumento, sulle spese, sulle tempistiche.

INDICAZIONI SUI SOGGETTI

Nei casi in cui la ricerca porta a vere e proprie lettere scambiate tra l’autore dell’opera e gli addetti ai lavori, si desumono importanti informazioni riguardo l’intenzione dell’autore stesso e contestualmente, caratteristiche peculiari del monumento in oggetto. Ad Assisi, una lettera di Giovannetti all'Assessore Antonio Meccoli del Comune e Presidente della Commissione artistica appositamente istituita rivela alcune idee per il monumento. “...una torre funeraria con due contrafforti ai lati avente al vertice il sacro fuoco della Patria, mentre fra la base e l'alzato in guisa d'incavo è scolpito un angelo armato di spada il quale sta a guardia e custodia dei defunti. Al posto dell'angelo si potrebbe anche porre una figura simboleggiante la città di Assisi custode fedele dei suoi gloriosi morti”. Nella stessa lettera propone altre cinque versioni del monumento come un obelisco con la figura della Pace o una stele con quella della Gloria aggiungendo: ”Con questi disegni ho inteso di dare, naturalmente, un'idea generica e quindi sono pronto a modificarli o a farli dei nuovi”. Allo stesso modo, per il monumento ai caduti di Terni, lo scultore Giuseppe Guastalla presenta la relazione del bozzetto per la terza gara: apporta delle modifiche estetiche a quello già presentato nella seconda gara che interessano l'insieme migliorandone l'aspetto estetico compreso “ un adeguato e decoroso spazio delle quattro figure simboliche che fiancheggiano le due grandi targhe verticali dando ad esse un più libero movimento e significato”. Le figure, secondo gli intenti dell'autore, dovevano rappresentare “ le quattro energie della stirpe che nella guerra furono il fulcro della resistenza”: il Lavoro che si manifesta nelle industrie di Terni, l'Offerta “nella madre che presenta e porge alla Patria il frutto delle sue viscere”, l'Ardimento “nell'animoso milite che si slancia nella lotta”, la Fedeltà che in una figura “vigile e sicura riassume nel muto rispetto alla consegna, la incondizionata dedizione alla Patria”.

DECISIONE DEL LUOGO E DELLA POSIZIONE     

Nella ricostruzione delle vicende di Assisi, abbiamo testimonianza del lungo dibattito che si ebbe in città, anche tra le istituzioni a proposito della posizione del monumento : nell’ottobre del 1923, vi è una lettera della Soprintendenza dei Monumenti dell'Umbria che comunica di non essere d’accordo nel collocare il monumento in Piazza Santa Chiara in quanto in contrasto con la storicità del luogo. Allo stesso modo, per il monumento di Spoleto, una lettera del Comitato per il Monumento e per il Parco della Rimembranza al Podestà di Spoleto, ci testimonia una maggiorazione di spesa “per le modifiche ed i miglioramenti richiesti dalla grandiosità panoramica del luogo ove sorge e per la sostituzione di stele più adatte a contenere incisi i nomi dei 500 e più caduti a cui assommano, per l’aumentato territorio del Comune dopo l’aggregazione a Spoleto di ben 5 ex Comuni soppressi”.

COMPRA-VENDITA DELLE AREE DI TERRENO

A San Giustino abbiamo testimonianza della corrispondenza tra il Comitato per l’erezione del monumento e il Marchese Giulio Bufalini che cederà a titolo gratuito l’area di terreno, mentre per il monumento di Montecastrilli, ampia è la documentazione a proposito dei passaggi di proprietà testamentari del dott. Emilio Bracchi che venderà il terreno alla Congregazione (in conseguenza alla stima del geom. Silvio Pacifici ). Significativi i casi di Ripa, Mugnano e Acquasparta per i quali è stata chiesta autorizzazione al Comune per l'utilizzo di spazi di sua proprietà.

INFORMAZIONI SULLE NOTE SPESE

Per il monumento di Assisi molte informazioni riguardano le spese e il corrispettivo pagato all’autore, testimoniato dalla lettera della Giunta comunale che, facendo riferimento all'adunanza della Commissione artistica del 15 luglio 1922, così stabilisce: ...”Il Municipio di Assisi pagherà questa somma al sig. Giovanni Giovannetti con le seguenti rate : lire cinquemila (5000) alla fine di agosto 1922 lire seimila (6000) quando sarà fusa in bronzo la statua lire duemila (2000) quando sarà fuso il tripode lire cinquecento (500) per ogni metro cubo di materiale (travertino) lavorato e condotto sul posto di collocamento e tali pagamenti potranno essere fatti direttamente previa l'approvazione del Sig. Giovannetti ai Sig. Fratelli Orfei quali esecutori del lavoro in pietra. La rimanenza sarà pagata a lavoro compiuto e collaudato. Saranno a carico del Municipio le spese di fondazione, muratura, armatura e ponti che dovranno servire per il collocamento sul posto del monumento.”

TEMPISTICHE DI REALIZZAZIONE

A proposito del monumento di Orvieto, abbiamo testimonianza del processo di costruzione e delle sue tempistiche: con lettera del Comitato al nuovo commissario prefettizio Telico Toccafondi  si rende noto, dopo “lentezze e variazioni consistenti”, il rifiuto delle modifiche apportate dal Cozza ad un progetto “che non è di soddisfazione né per il lato artistico-estetico né per il lato sentimentale-patriottico né per quello finanziario.” Nella lettera si dice che la paziente opera del comitato rimasto dopo le dimissioni di alcuni, si è infranta di fronte alla pertinace resistenza del Cozza. Per Acquasparta troviamo lettera della Prefettura di Terni che ammonisce la Congregazione, rea di prolungare la realizzazione dell’opera, a rischio di perdita di sussidio statale: “..necessità che i lavori siano nel perentorio termine assegnati ed eseguiti per non perdere il concesso sussidio dal Ministero dell’Interno”; singolare per questo monumento è inoltre il ritrovamento di una vera e propria scaletta  con tempi scanditi per la cerimonia di inaugurazione.

INAUGURAZIONI

I documenti ci trasmettono anche informazioni di carattere sociale che contribuiscono a descriverci le tradizioni e gli usi e costumi del tempo: è il caso di monumenti per i quali abbiamo inviti ad inaugurazioni, manifesti di convocazione a pubbliche adunanze e, addirittura, note spese per le organizzazioni di rinfreschi come ad Orvieto, Montecastrilli, Acquasparta, Agello, San Giustino.

  • Acquasparta, autorizzazione prefettizia 01
  • Acquasparta, autorizzazione prefettizia 02
  • Acquasparta, cerimonia di inaugurazione
  • Acquasparta, protocollo di inaugurazione
  • Assisi, lettera al Meccoli
  • Assisi, lettera Giovannetti 01
  • Assisi, lettera Giovannetti 02
  • Assisi, lettera Giovannetti 03
  • Montecastrilli, invito all'inaugurazione per la cittadinanza
  • Montecastrilli, invito alla cerimonia di inaugurazione
  • Montecastrilli, preventivo spese per il banchetto di inaugurazione
  • Montecastrilli, telegramma da San Francisco in risposta all'invito per l'inaugurazione
  • Montecastrilli, trattative per l'acquisto di terreni
  • Orvieto, lettera commissario prefettizio 01
  • Orvieto, lettera commissario prefettizio 02
  • Relazione tecnica Arch. Guastalla 01
  • Relazione tecnica Arch. Guastalla 02
  • Terni, relazione tecnica
  • Spoleto, lettera del Comitato per il Monumento e per il Parco della Rimembranza al Podestà di Spoleto.
  • San Giustino, manifesto adunanza pubblica
  • Orvieto, la presenza del Re Vittorio Emanuele II alla cerimonia di inaugurazione.