• Barocci, in ogni momento della vita, trasse

    dalla propria terra la linfa vitale che ne

    animò sentimenti e pensieri, che ne guidò

    gli altissimi raggiungimenti artistici.

    Lo straordinario rapporto che si creò tra l’artista e la sua città – una Urbino non solo ‘fatta’ di eventi materiali, sia pure sublimi come le sue architetture, ma intessuta di umanissimo pathos – determinò una sorta di simbiosi, di viluppo inestricabile, in cui ragioni esistenziali e istanze artistiche, proposizioni di vita e derive del quotidiano, afflati religiosi e umani interessi si intrecciarono in un inedito –

    e  assolutamente unico – percorso di vita”.

    Maria Rosaria Valazzi

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