46 - Genealogie dei domini

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72.b.13-Front.

Il volume in folio presenta un’antiporta figurata incisa da Isabella Piccini su disegno di Antonio Zanchi (mm 344 x 237, Antonius Zanchus Inventor /Suor Isabella Piccini Scolpì). Il frontespizio, particolarmente curato, è composto da diciassette righe eseguite con inchiostro rosso e nero e con caratteri tipografici di diversa tipologia e dimensioni. In basso è presente una vignetta calcografica (mm 76 x 132): due cornucopie -una contenente frutta, l'altra fiori- racchiudono un’impresa raffigurante uno sciame d’api all’interno di un paesaggio, accompagnato dall’iscrizione “IMPERAT & MELLIFICAT” ("regna e fa il miele").

L’elaborata antiporta figurata presenta una scena narrativa con varie personificazioni allegoriche che riprendono fedelmente le indicazioni offerte da Cesare Ripa nell’Iconologia.

L’immagine è incentrata attorno a una figura allegorica maschile assisa su un trono con baldacchino che riunisce i caratteri peculiari del Dominio

“Huomo con nobile & ricco vestimento, haverà il capo cinto da una serpe, & con la sinistra mano tenghi uno scettro, in cima del quale vi sia un occhio, & il braccio, & il dito indice della destra mano disteso, come sogliono far quelli che hanno dominio, & comandano”

72.b.13-Antiporta

e quelli del Dominio di se stesso, cui invece fa riferimento il leone su cui è seduto il personaggio:

“Huomo a sedere sopra un leone, che habbia il freno in bocca”.

Gli fanno corona cinque figure femminili:

  • La Prudenza, a sinistra, che presenta tutti i suoi consueti attributi come l’elmo con le foglie di moro, le due facce e lo specchio, mentre il grande pesce potrebbe essere tanto un delfino, omaggio al cognome del dedicatario, quanto una remora che Ripa individua come attributo proprio della Prudenza
  • La Temperanza, in piedi sulla destra, con il mano il morso di un cavallo
  • La Giustizia, con una corona e la bilancia
  • la Misura, coronata d’alloro e con un compasso in mano
  • la Legge Civile che reca una bilancia e tre scettri

In alto Giove, la cui apparizione smuove con finezza illusionistica le nappe del baldacchino, si appresta a riversare ricchezze da una cornucopia, impugnando una spada di fuoco. La scena è accompagnata da un passo del Libro dei proverbi della Bibbia (Salomone 4, 2, non 22 come erroneamente indicato): “Poiché vi do una buona dottrina non abbandonate il mio insegnamento”.

La struttura narrativa in diagonale si ritrova in un’altra composizione disegnata da Zanchi per l’antiporta delle Instruttioni militari di Doroteo Alimari, uscito l’anno prima sempre presso Girolamo Albrizzi, ma incisa questa volta da Alessandro dalla Via. Il profilo della Prudenza con l’elmo e la corona di foglie ricalca in controparte quello di Costantino nella tela eseguita da Zanchi per il Paramento Civran della cattedrale di Vicenza fra il 1680 e 1681.

Seguono i ritratti del cardinale Giovanni Dolfin e di Camillo Contarini, di cui si dà conto all'interno della galleria fotografica. Entrambi non recano l’autore del disegno preparatorio e hanno per questo goduto di una minor fortuna rispetto all’antiporta. L’indicazione “Amsterdamo” farebbe riferimento alla tipografia di Albrizzi chiamata con lo stesso nome e situata vicina alla chiesa di San Giuliano a Venezia.

Dopo la prefazione e prima dell’indice è inserito una sorta di ‘albero genealogico’ riguardante la tipologia del “dominio” -suddiviso in monastico, conomico e politico- da cui si diramano via via altre filiazioni.

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