Benedetto Selvatico

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I 34 manoscritti e 1400 libri a stampa, tutti di argomento giuridico, donati nel 1631 da Benedetto Selvatico, professore di medicina pratica allo Studio di Padova, costituirono il primo nucleo della neonata biblioteca dell’Università. La raccolta comprendeva i libri del padre Bartolomeo, docente di diritto nello Studio, il quale alla sua morte (1603) li aveva lasciati ad un altro figlio, Giambattista, che ne aveva seguito le orme nello studio del diritto e che arricchì la raccolta di nuove acquisizioni. Alla morte di Giambattista (1625) la biblioteca passò a Benedetto che compì la donazione. Non è stato possibile, nonostante le ricerche effettuate, rinvenire un inventario della collezione, per cui l’identificazione degli esemplari è affidata ad una nota di possesso apposta sul frontespizio dei volumi verosimilmente al momento del loro ingresso in biblioteca: “Ex dono v(iri) c(larissimi) Bened(icti) Sylv(atici) eq(uitis)”.

La ricognizione diretta nei magazzini librari e il lavoro di catalogazione, quindi, costituiscono l’unica possibilità di ricostruire il fondo. Al momento sono stati individuati come appartenenti al dono Selvatico oltre 700 libri a stampa, mentre dei 34 manoscritti ne è rimasto soltanto uno a causa di varie vicende di dispersioni e spoliazioni. Una cinquantina di libri presenta anche la nota di possesso di Niccolò Galliero, canonico della cattedrale di Padova dal 1576, confratello di un terzo figlio di Bartolomeo Alvise, arcidiacono della cattedrale. La sua biblioteca passò alla famiglia Selvatico probabilmente alla sua morte.

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Bibliografia: T. Pesenti Marangon, La Biblioteca universitaria di Padova, dalla sua istituzione alla fine della Repubblica Veneta (1629-1797)Padova, 1979, pp. 20-23. Un fondo di edizioni giuridiche dei secoli XV-XVII: il «Dono Selvatico», Catalogo a cura di Gilda Mantovani, Roma - Padova, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Biblioteca Universitaria di Padova, 1984.

Selvatico

12.b.329.c.13